Rifiuti, il Consiglio comunale dice sì al piano per la differenziata

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Ad una settimana dall’approvazione del piano Aro, che andrà a regolamentare la gestione dei rifiuti per i prossimi nove anni, ieri sera il Consiglio comunale ha dato il via libera al piano per la raccolta differenziata. Atto già previsto da un’ordinanza regionale che mira alla ristrutturazione dell’intero comparto rifiuti, ponendosi in linea con le altre città italiane. L’obiettivo, per quanto riguarda Messina, è arrivare al 60% di differenziata. Un traguardo lontano, ma non impossibile da centrare: al momento la città dello Stretto ha raggiunto quota 13%, dato superiore alla media siciliana.

Il Consiglio comunale ha dunque ripreso l’attività già iniziata con la seduta di martedì, interrotta per il mancato parere di ragioniere generale e dirigenti sulla delibera. A coordinare i lavori, il consigliere Benedetto Vaccarino che ha sostituito il presidente Emilia Barrile, assente giustificata, e i vicepresidenti Nicola Crisafi e Antonino Interdonato. L’Aula ha approvato all’unanimità il Piano con 23 voti favorevoli, astensione tecnica per lo stesso Vaccarino.

Unico componente della Giunta presente alla seduta l’assessore all’Ambiente Daniele Ialacqua. “Ringrazio il Consiglio per questo tour de force – ha spiegato Ialacqua –  è opportuno seguire il percorso previsto dalla Regione per evitare sanzioni e ulteriori problematiche in un settore delicato come quello dei rifiuti. Dopo l’approvazione del piano Aro, è necessario regolamentare le modalità con cui si andrà ad effettuare la raccolta differenziata, adeguandosi alla normativa”.

L’ultimo tassello sarà però messo stasera, alle 19.45 il civico consesso tornerà a riunirsi  per definire il regolamento, nell’ultimo giorno utile per l’approvazione.

sindLa votazione è filata liscia senza particolari intoppi. Non sono però mancati attimi di tensione . Il dibattito è infatti iniziato con lo sfogo del consigliere Donatella Sindoni,  la cui posizione dovrà essere presto esaminata dal Consiglio, visto il parere giunto da Palermo sulla sua ineleggibilità. E proprio su questo punto l’esponente di Grande Sud è stata attaccata da un collega, fin qui rimasto anonimo. “Qualcuno – ha spiegato Sindoni – ha insinuato che la mia presenza e il mio voto possa inficiare la delibera che stiamo discutendo. Mi sento offesa nella mia dignità di persona e invito il responsabile ad esternare i propri dubbi pubblicamente invece di nascondersi. Finora la mia posizione è stata giudicata da un legale degli Enti locali, non da un magistrato. Ci sarà poi una procedura da seguire e non mi sembra questo il momento per discutere di tale questione”

Si è poi proceduti alla discussione e alla successiva approvazione dei tre emendamenti alla delibera, proposti rispettivamente da Mario Rizzo, Giuseppe Santalco e Antonella Russo. Il capogruppo Udc ha sottolineato l’esigenza di specificare la presa d’atto del Consiglio sui dati tecnici della delibera, mentre Santalco ha richiesto l’inserimento dell’obbligo di effettuare un monitoraggio per controllare costantemente i livelli di differenziata. Una piccola diatriba è nata durante la presentazione dell’emendamento presentato da Antonella Russo e altri cinque colleghi sulla necessità di accertarsi che la delibera rispetti tutti i punti previsti dalla normativa regionale, considerando il poco tempo avuto dai consiglieri per studiare le carte. Una precisazione che Giuseppe De Leo ha giudicato inutile. “E’ chiaro che l’atto è conforme alle disposizioni – ha spiegato – non mi sembra opportuno chiedere ulteriori garanzie. Chi dice di non conoscere la delibera non dovrebbe votare, sarebbe grave giudicare un atto senza averlo studiato nel dettaglio”.

Superato lo scoglio emendamenti, l’Aula è passata alle dichiarazioni di voto. Secondo Mario Rizzo, così come avvenuto con il piano Aro, i consiglieri non possono che prendere atto di un provvedimento necessario scaturito da una delibera di Giunta. “Il peso specifico dell’Aula – ha precisato il capogruppo Udc – è minimo, siamo davanti ad un adeguamento normativo che va rispettato”.

Giuseppe Santalco ha invece puntato il dito contro la Regione. “Tale ordinanza è figlia di un servilismo di Palermo nei confronti del ministero dell’Ambiente. Non posso che stigmatizzare l’atteggiamento del presidente Crocetta autore di una politica inefficiente per quanto riguarda il settore rifiuti. Messina è chiamata ad un cambio di mentalità, mi auguro che l’obiettivo prefissato possa essere raggiunto. Non possiamo andare avanti con questo stato di emergenza. Chiedo all’amministrazione di dialogare con il Consiglio comunale per individuare insieme un percorso valido riguardo alla futura gestione del comparto rifiuti, l’Amam non è l’unica soluzione”.

Mentre Piero Adamo ha sottolineato la sensibilità dimostrata dall’Aula sulla raccolta differenziata, introducendo una scontistica sulla bolletta per i cittadini che utilizzano le isole ecologiche, Giuseppe Trischitta ha domandato provocatoriamente: “Chissà quanti componenti della Giunta praticano la differenziata, bisogna dare il buon esempio. Io l’ho sempre fatto”.

Andrea Castorina

 

 

 

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