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Orsa, la Multiservizi è l’ultimo atto di ” Tre anni di governo schizofrenico e propaganda mendace”

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Dopo la decisione del sindaco Accorinti, di costituire La” Messina Multiservizi”, società che dovrebbe gestire tutti i servizi essenziali, tra cui rifiuti e trasporti, e che, a suo dire, prevederebbe la totale partecipazione pubblica, oggi intervengono Francesca Fusco e Mariano Massaro dell’Or.S.A.

” Il sindaco Accorinti, in preda al totale disorientamento – scrivono in una nota – invece di riflettere sugli errori commessi riesuma la vecchia Multiservizi, rassicura sulla  ‘totale partecipazione pubblica’ ma omette di specificare che, volendo, nulla può impedire l’ingresso dei privati”.

Quello della Multiservizi era infatti un vecchio progetto, poi accantonato per far spazio all’Amam, che, con l’acqua, avrebbe dovuto gestire anche gli altri servizi essenziali. Nei giorni scorsi però, siglando un decreto sindacale, il primo cittadino ha rimescolato le carte, riproponendo il progetto originario e azzerando di fatto, tutti i passaggi politico-amministrativi già espletati.

Secondo i sindacalisti dell’Or.S.A. il ritorno alla Multiservizi “E’ il primo passo verso la socializzazione dei debiti e la privatizzazione dei profitti. Se ci fossero le risorse economiche per rendere efficienti i servizi essenziali mantenendone la gestione pubblica, sarebbe sufficiente riorganizzare opportunamente il sistema esistente, invece, il primo cittadino, cosciente del crac economico conclamato, per non ammettere il fallimento e dichiarare il conseguente dissesto prova a ri-proporre il sistema della Multiservizi che ha fallito in tutte le esperienze consumatesi nel territorio nazionale”.

“Conoscendo la metamorfosi che ha caratterizzato questa giunta comunale – incalzano Massaro e Fusco –  ormai in totale antitesi con i proclami della campagna elettorale forieri di partecipazione dal basso e tutela dei beni comuni, non è difficile immaginare l’innesco del sistema Good Company/Bad Company con la parte produttiva assegnata al privato di turno che si preoccuperà prioritariamente di realizzare profitto e i debiti a carico dei messinesi che continueranno a pagare salati servizi essenziali inesistenti per garantire le poltrone alla Giunta”. 

“Il sindaco – scrivono –  continua a barcamenarsi nelle contraddizioni che caratterizzano la sua legislatura, mortifica la tesi del suo assessore Luca Eller che ha definito “squilibrato” da 50 a 100 milioni di euro il vecchio piano di riequilibrio e rilancia la Messina Multiservizi che è elemento fondante di quel piano squilibrato”.

I sindacalisti puntano il dito contro quelli che definiscono “Tre anni di governo schizofrenici trascorsi nella propaganda mendace, con manifestazioni di piazza per qualche BUS nuovo giunto a Messina grazie ai fondi intercettati anche da precedenti amministrazioni e al piano di rientro che,come l’ORSA denuncia da tempo, è una furbata del Direttore dell’ATM Foti a cui è stato garantito il minimo sacrificio durante la sua gestione e dopo i primi tre anni sono previsti tagli indiscriminati che riporteranno l’azienda all’emergenza stipendi. Già oggi si registrano le prime insolvenze con i lavoratori costretti a rivolgersi al giudice per ottenere diritti salariali negati e non è un caso se anche la “fiorente” ATM è stata inserita nel calderone Multiservizi insieme ad AMAM e al malato terminale Messinambiente”.

“Considerate le disastrose condizioni in cui versano le casse comunali – concludono Fusco e Massaro -non serve a nulla riesumare soluzioni fantasiose se in tre anni non si è riusciti ad aggiustare i conti; con l’intervento dei privati “amici” si possono organizzare i giochi pirotecnici in occasione della Vara ma non si può gestire una città di 250.000 abitanti lasciati senza acqua durante l’emergenza rifiuti”.

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