Per la sfiducia anche un gruppo nato su Facebook”Messina deve cambiare” esorta i consiglieri al Sì

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Il gruppo “Messina  deve cambiare”, attivo su Facebook, rompe gli indugi e a distanza di due giorni dalla discussione dell’Aula sulla sfiducia all’amministrazione, elenca tutti i motivi per i quali i consiglieri comunali dovrebbero optare per il Si. Riportiamo di seguito la nota firmata da Pina Previti, Carmelo Lupini, Orazio Vinci , Alberto Cordoba Patanè.

L’Onorevole Gianpiero D’Alia, nell’elencare i motivi che hanno indotto i centristi e l’area popolare a presentare il documento dove si chiede di sfiduciare il sindaco , parla di un consiglio delegittimato e di un’amministrazione fallimentare e non gli si può certo dare torto. Le indagini giudiziarie sul sindaco e sul Consiglio Comunale e i cambi di partito non solo dei consiglieri pd passati a Forza Italia ma anche di altri transitati al gruppo misto o ad altri partiti e schieramenti , ci dicono che è ora di restituire la parola ai cittadini. ”

Se Accorinti è certo di avere consenso , dovrebbe dimettersi e non chiedere il patto ai consiglieri che definisce persone non perbene ma andare a nuove elezioni ed avere un nuovo Consiglio ” dice D’Alia e sottolinea i fallimenti dell’amministrazione, sbugiardandola sui proclami . La nostra città ha perso ben 10 posizioni dal 2013 e non lo afferma solo l’opposizione bensì la classifica del Sole 24 ore. Messina è all’ultimo posto come qualità della vita e fanalino di coda in Europa con Renato Accorinti al 99° posto , tra i peggiori sindaci d’Italia. Se ci si guarda attorno obbiettivamente e non con i paraocchi di parte, vediamo cumuli di rifiuti ad ogni angolo delle strade, un’emergenza perenne e condizioni igienico sanitarie che non si erano mai viste , prima del 2013. La crisi idrica non è stata risolta con i rubinetti periodicamente asciutti, il verde decimato e dozzine di alberi crollati pericosamente al suolo , cespugli di rovi ed erbacce ovunque , all’insegna dell’incuria, della sporcizia e del degrado. Assistiamo alle continue proteste dei lavoratori dietro la porta del sindaco come quelli dei servizi sociali a reclamare gli stipendi non pagati e adesso, si aggiungono gli operatori della Messinambiente in presidio da parecchi giorni. La Messinambiente è quasi fallita ma si è giunti al giorno prima della sfiducia per cercare una soluzione . Tutto questo nuoce all’immagine della nostra città ormai da terzo mondo e che potrebbe sopravvivere grazie al turismo, se solo la bellezza naturale venisse curata e valorizzata. E’ innegabile che dal 2013, il declino e il degrado caratterizzi Messina in tutti gli aspetti e solo chi non vuole vedere, non vede .

Quei pochi diritti di cui beneficiavano i cittadini sono stati cancellati : anziani e invalidi non godono più del servizio pubblico gratuito da 4 anni , i cantieri di servizio fermi dalla stessa data, le esenzioni tari degli anni 2015 – 2016 non ancora espletate , le scuole con le aule inagibili e spesso senza i riscaldamenti , le mense a singhiozzo e gli studenti a fare lezione all’aperto per la strada oppure a casa per settimane e senza contare i rischi a cui si va incontro quando piove , con la città allagata … una nuova nuova Venezia dopo 10 minuti di pioggia . La colpa non può addebitarsi a quellicheceranoprima poichè le vecchie amministrazioni hanno sempre garantito i diritti da noi citati e i servizi essenziali, sia pure carenti e non eccellenti, non hanno mai toccato il fondo come oggi e lo hanno fatto con un terzo dei tributi a disposizione e non certo con le tasse dalle aliquote alle stelle e con 2 milioni di euro multe incassate in multe con gli eye scout, cittadini spennati da chi non tollera la benchè minima irregolarità come Cacciola e poi istituisce l’isola pedonale illeggittima in via dei Mille e la proproga a piacimento , multe incassate da chi lascia i rifiuti per terra nell’immondezzaio Messina per settimane e poi va multare magari un povero vecchio che getta i rifiuti fuori orario. Ma la legalità e il rispetto delle regole , dovrebbe essere una prerogativa di chi amministra prima di pretenderle dai cittadini . La Gestapo accorintiana che tutto può e nulla perdona . Non sono poche le attività danneggiate a causa dalle vie cittadine chiuse dell’assessore Cacciola , abbiamo assistito alla chiusura di tanti esercizi commerciali sull’orlo del fallimento e non possiamo definire isole pedonali le strade transennate , prive di eventi e di ogni abbellimento e attrattiva ma solo squallide strade chiuse al traffico e dove si assiste a tutte le ore , abbondantemente documentata dalle foto, alla desertificazione totale. Non esiste inoltre , un progetto di sviluppo e solo adesso l’assessore Guido Signorino si sta prodigando poiché la delega è stata assegnata a lui erroneamente per tanto tempo , quando cioè , era assessore al bilancio e non aveva il tempo necessario per dedicarsi totalemente ad un progetto essenziale che rilanci Messina. Accorinti si vanta di aver risanato tutte le partecipate , sono solo slogan e proclami .

All’Amam la crisi idrica non è stata risolta , la Messinambinete è quasi fallita come abbiamo sottolineato e ci piace ripeterlo , i mezzi pubblici nuovi all’atm li abbiamo ottenuti solo tramite il finanziamento chiesto dall’ex sindaco Francantonio Genovese nel 2007 . Non comprendiamo affatto le nomine dei managers fuori porta a cui paghiamo le salate trasferte e di cui non si possono vantare risultati eccellenti, vedi Ciacci, Rossi e Foti, spese extra che pesano sulle spalle dei contribuenti e come se poi , non esistessero degli ottimi professionisti locali. Non comprendiamo il motivo dell’acquisto dei mezzi antiquati di Torino, perennemente in panne con i cittadini dietro a spingere i miracoli accorintiani oppure fermi e in deposito e siamo a conoscenza del pignoramento dei conti aziendali , persino dell’auto del dirigente Foti , al fine di risarcire i lavoratori danneggiati dalla legge Brunetta e indebitamente applicata da quest’ultimo .La vicenda è stata resa nota tempo addietro dal sindacato Orsa. Ed è ciò che si cerca di celare , ornandosi al solito, con le penne del pavone e con i meriti degli altri e arrivando alla minaccia di querele contro chiunque avesse osato danneggiare l’immagine dell’azienda , siamo arrivati davvero al paradosso . Abbiamo assistito ad un rimpasto degli assessori mai avvenuto, all’abbandono di tanti esperti a titolo gratuito , alla frantumazione della ex coalizione che ha sostenuto Accorinti poichè il programma elettorale non è stato rispettato : piano di riequilibrio al posto del dissesto sbandierato, politiche abitative fallimentari con le occupazioni continue di scuole e palestre da parte dei senza casa , gli ultimi dimenticati , l ‘ impianto di biostabilizzazione in programma di realizzazione , al contrario delle lotte ambientaliste, la differenziata appena al 15 /100, nessun taglio agli emolumenti degli assessori che sarebbero dovuti servire a finanziare il microcredito e nessun compenso ancora donato in beneficenza da Accorinti . L’attuale Sindaco è stato indagato per reati ambientali, ma il tribunale ha poi stabilito l’archivazione,  è stato denunciato alla corte dei conti per il presunto peculato.

Dall’ ‘indagine del consigliere Pippo Trischitta, emergono missioni istituzionali dubbie , scontrini per due e rimborsi persino per il caffè , ovetti kinder e caramelle ed emerge che le spese di Accorinti sono di gran lunga maggiori rispetto a quelle dell’ex sindaco Buzzanca, il quale , decadde proprio per il peculato nella sua prima legislatura. I messinesi tirano la cinghia , i giovani lasciano la nostra città e vanno in cerca di lavoro altrove . Accorinti chiede persino l’euro ai messinesi ma questo per i suoi sostenitori fa parte del programma all’insegna dell’onestà intellettuale e dell’economia. Ci sembra doveroso inoltre , porre l’accento sulla coerenza del movimento di Cmdb e dei sostenitori di Accorinti , lo ricordiamo , scescero in piazza un anno fa a chiedere le dimissioni dei consiglieri indagati per gettonopoli , rei di aver svergognato la città secondo loro ma con il sindaco ancora indagato e le consigliere Risitano e Fenech iscritte nella stessa indagine giudiziaria ” gettonopoli due ” ( e assolte provvidenzialemente appena un paio di giorni prima) organizzano la manifestazione contro la sfiducia . Cmdb ha chiesto anche le dimissioni del Presidente dell’ Aman Lonardo Termini, indagato per vicende tuttavia estranee al suo mandato.

Ci piace ricordare poi che le firme raccolte da DecideMessina (1200 ) e dal Comitato liberi cittadini ( 3000) per chidere le dimissioni di Accorinti sono state oggetto di critica e quelle online ritenute nulle dagli stessi sostenitori che oggi , si stanno prodigando a raccogliere le firme online , a raccogliere quelle alla manifestazione e addirittura , la raccolta firme continua in un registro in un Ufficio al Comune per contrastare la sfiducia e far desistere i consiglieri “ dall’ ‘insano proposito” Leggiamo che un atto democratico e legittimo come la sfiducia, è definito da cmdb, dagli accoliti e da quella parte della stampa a sostegno del profeta , certamente “ non prostituta “ un golpe e un grave attentato alla democrazia “ Le indagini giudiziarie sul loro profeta invece , non sono non tali ma bensi’ atti dovuti . Esternazioni al limite del ridicolo e che strappano un sorriso all’ex assessore Eller , il quale dice : ” Siamo in Italia non in Bolivia” e lascia intendere che : o ci si allinea al pensiero che Eller definisce barricadero , alle idee estremistiche e alla chiusura che non promette nulla di buono , oppure te ne vai. Non gradisce Eller nemmeno la presenza di Accorinti e della Giunta in piazza a difesa delle poltrone e si dimette , sfrattato dalla sua stanza dai vigili urbani ma rimane in città perchè ha capito che la Messina mafiosa e screditata da Accorinti, è fatta di tanta bella gente che gli ha manifestato solidarietà ed riconoscenza per il suo lavoro . Lo stesso hanno fatto in precedeza gli ex consiglieri Nina Lo Presti e Gino Sturniolo , prima passati al gruppo misto e poi dimissionari . Gli altri ex alleati che hanno salutato Accorinti , li abbiamo elencati , compreso lo storico amico Antonio Mazzeo Chi non ha letto le sue denunce pubbliche sul business dei migranti e sulle condizioni vergognose di quella che si definisce accoglienza ? La città , fin dalla campagna elettorale, è divisa in due fazioni contrapposte come tra ghibellini e guelfi , un clima polemico, irrispettoso per le idee di chi la pensa diversamente e affatto democratico di divisione e odio , alla faccia della collaborazione e al progetto di condivisione di Accorinti che intendeva fare di ogni cittadino “ un assessore e un sindaco “. La sua porta da tempo è ormai chiusa e la strada e le piazze dimenticate , soprattutto quelle dei rioni periferici e oggi degradati oltre ogni immaginazione che pure gli avevano dato tanti voti e concesso la fiducia . Se non fai parte del cerchio magico sei fuori e vieni bollato come disonesto.

Vige l’amicopoli e la parentopoli e non c’è una nomina che non sia stata data ad amici e agli aderenti ai movimenti vicini ad Accorinti. Non tema il consigliere Angelo Burrascano del megafono, di farne un martire non votando la sfiducia poichè i veri martiri sono i cittadini . A conferma di quanto ci sentiamo di assesserire , la prova è che soltanto il suo movimento di cmdb e 600 tra amici e parenti del sindaco e dell’amministrazione più quelli venuti da fuori : molfettesi, palermitani e calabresi sono scesi in piazza a riconfermare la fiducia al profeta tibetano . Gli altri messinesi sono rimasti a casa ad aspettare che venga loro restituita la parola per eleggere un nuovo sindaco. A lui andrà il compito non facile di risollevare la città, di unire e non di dividere e di restituire l’entusiasmo per la politica , di suscitare interesse e di stimolare la partecipazione attiva in coloro che non sperano più in nulla . “Accorinti ha infranto un sogno in cui si crede ogni 20 anni” disse Nina Lo Presti … noi per la verità , in quel sogno non ci abbiamo mai creduto. Chi mantiene in vita questa amministrazione si prenderà la responsabilità delle sofferenze dei cittadini ma anche del loro giudizio in cabina elettorale, quando finalmente, si tornerà alle urne. Ci appelliamo al senso di responsabilità dei consiglieri, sperando che la sindrome dell’attak alla poltrona che ha colpito Accorinti, non mieta altre vittime .

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