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Elezioni Sicilia. Micari in rimonta nei sondaggi ma c’è ansia per la Commissione Antimafia

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Mentre la lista di Crocetta viene espulsa dalle Elezioni Regionali in Sicilia 2017  arrivano i risultati di un nuovo sondaggio, commissionato dal Pd, che vede una rapida rimonta di Micari, candidato del centro-sinistra.

Il rettore dell’Università di Palermo si troverebbe in seconda posizione con una percentuale del 32,3 delle preferenze, un punto al di sotto rispetto alla coalizione del rivale Musumeci che raggiungerebbe un risultato del 33,4% di voti. Il Movimento Cinque Stelle si attesterebbe il terzo posto con un 28,5% delle preferenze e in ultima posizione Cento Passi per la Sicilia con Claudio Fava Presidente stimato al 5,8%.

La rilevazione del sondaggio, però, è del 7-8 ottobre, prima che la bufera Crocetta sconvolgesse il quadro generale della coalizione di centro-sinistra, facendo, forse, perdere al PD una buona fetta di voti.

Nel frattempo un’altra ondata potrebbe abbattersi sulle Elezioni Regionali: il verdetto della Commissione Antimafia. Rosi Bindi, Presidente della Commissione, farà un controllo sui carichi pendenti di tutti i candidati, controllo fortemente voluto da Giovanni Ardizzone e Giancarlo Cancelleri.
Giancarlo CancelleriL’attuale candidato del Movimento Cinque Stelle è, infatti, duramente intervenuto sulle liste degli “impresentabili” dichiarando: «Musumeci invita a non votare i suoi impresentabili dichiarando che è stato il primo a chiedere liste pulite. Al solito cerca di lavarsene le mani. Forse non sa che c’è un modo infallibile per non avere impresentabili: basta non candidarli! Come fa il Movimento. Non ci vogliono 20 anni. Basta un attimo. Basta scegliere. Ma questa parola non la conosce, visto che non sceglie un bel nulla. C’è chi sceglie per lui, i vari Cuffaro, Micciché, Genovese, a cui lui sta prestando solamente la faccia. La smetta quindi di andare in giro a negare l’evidenza. Se c’è una cosa per cui serve davvero molto tempo è la lettura della sua lista di impresentabili. Così lunga che mi ci è voluto quasi un quarto d’ora per leggerla. Nemmeno Micari è da meno. Insieme potrebbero riempire un album Panini. Musumeci e Micari si devono prendere la responsabilità di chi li appoggia. Perché se candidi impresentabili, diventi anche tu impresentabile».

Micari, però, gioca d’astuzia e propone come Assessore alla Legalità per la sua giunta Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, segretario del PCI ucciso dalla mafia nel 1982. Una scelta dal fortissimo valore morale e simbolico quella di La Torre che con ogni probabilità ha, tra gli altri, come obiettivo quello di allontanare ogni ombra della mafia dalla coalizione di Centro-sinistra ed enfatizzare le accuse che gravano sulla coalizione di Centro-destra tra le liste a sostegno di Musumeci. Anche quest’ultimo tenta di giocare d’astuzia chiedendo a Toto Cordaro, vicepresidente dell’Antimafia Regionale, di far parte della propria giunta.

In questo balletto di candidature e richieste di sostegno si attende il verdetto della Commissione Antimafia che opererà domani in presenza dei prefetti di tutte le province.

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