Vento dello Stretto: “Ecco venti motivi per cacciare Accorinti”

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Renato Accorinti non è più il sindaco di tutti i messinesi. Lo sostiene “Vento dello Stretto” che non ha alcun dubbio sul fallimento del progetto politico del sindaco “scravattato” ,iniziato due anni fa. E mentre in Consiglio comunale regna l’incertezza sul da farsi, il gruppo politico presieduto da Ferdinando Croce propone un’unica strada: la sfiducia.

Questa mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Zanca, “Vento dello Stretto” ha spiegato dettagliatamente le ragioni di tale scelta, motivando con ben venti punti l’esigenza di ribaltare lo scenario politico cittadino e ricorrere a nuove elezioni.

“La rottura tra la Giunta Accorinti e la città è ormai insanabile – spiega Croce – dovendo recepire una reale spinta di cambiamento dal basso non possiamo che promuovere la mozione di sfiducia. Il Comune, visto che il Sindaco è impegnato a risolvere i numerosissimi conflitti interni alla propria compagine, appare sempre più come una nave senza timoniere. A questa paralisi – continua – corrisponde la pressoché totale mancata realizzazione del programma amministrativo. Accorinti deve andare a casa, non riconoscerà mai il suo fallimento dimettendosi e quindi non resta che sfiduciarlo”.

Tra i venti motivi elencati da “Vento dello Stretto” si passa dal mancato risanamento delle periferie, ai difficili rapporti tra Comune, Prefettura, Curia e Forze dell’Ordine. Dalla questione traghettamento ai fondi Ecopass, dagli impianti sportivi alle croniche mancanze nel settore rifiuti e verde pubblico. Una serie di obiettivi mai raggiunti che, secondo il movimento politico, inchiodano l’amministrazione Accorinti. E proprio sulla questione rifiuti il consigliere della IV Circoscrizione Daniele Travisano precisa: “Ialacqua avrebbe dovuto gestire il problema con un progetto ben definito, ha invece insistito sulla discarica di Pace sugli impianti pubblici senza aprire ai privati. Si è così persa l’occasione di risparmiare decine di milioni di euro”.

Tra i promotori dell’iniziativa vi è il consigliere comunale Piero Adamo, primo sottoscrittore della mozione di sfiducia. “E’ necessario avviare un confronto con tutti i gruppi consiliari – spiega l’esponente di SiAmo Messina – rispettiamo la posizione di tutti, da chi considera giusto azzerare la Giunta a chi ritiene opportuno che il Sindaco si dimetta. La situazione è ormai irrimediabilmente compromessa, Accorinti ha dimostrato la sua inadeguatezza con un linguaggio da guerrafondaio più che da pacifista. E’ ora di cambiare, per quanto ci riguarda non voteremo alcun atto amministrativo, partendo proprio dalla Tari”.

La strada per la sfiducia si rileva comunque tortuosa. La mozione dev’essere sottoscritta da almeno 16 consiglieri e successivamente dovrà essere appoggiata da almeno 27 voti favorevoli. All’interno dell’Aula non sembra esserci una linea comune e la recente incursione pacifista dell’assessore De Cola potrebbe aver alleggerito la posizione di qualche consigliere.

Di seguito le venti ragioni della sfiducia elencate da “Vento dello Stretto”:

1 Mancato risanamento periferia. 2 Isolamento istituzionale. 3 Questione traghettamento. 4 Ecopass. 5 Servizi Sociali. 5 Servizi Sociali. 6 Waterfront.  7 Turismo. 8 Cultura. 9 Zona Falcata. 10 Progetti europei – Programmi complessi. 11 Macchina amministrativa comunale. 12 Palagiustizia satellite. 13 Migrazione. 14 Impianti sportivi. 15 Rifiuti e verde pubblico. 16 protezione civile. 17 Mercati. 18 Stu Tirone. 19 Grandi tematiche sociali. 20 Anarcapoli: una città dove tutto è possibile.

Andrea Castorina

 

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