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Variante di Salvaguardia, i capigruppo contro l’obbligo di riservatezza

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L’obbligo di riservatezza voluto dal Segretario generale del Comune, Antonio Le Donne, sugli allegati della delibera che riguarda la Variante di Salvaguardia del Prg, non sembra essere andata giù ai consiglieri comunali. Questa mattina si è svolta la seduta della IV Commissione che aveva come  Ordine del Giorno, proprio la discussione sulla “variante Salva-Colline”.

Una riunione top secret, a cui hanno potuto presenziare solo i consiglieri componenti della commissione e l’assessore ai Lavori Pubblici, Sergio de Cola, con gli agenti della Polizia Municipale intenti a far allontanare chiunque (giornalisti compresi) si trovasse nei pressi della sala consiliare.

Nonostante l’assenza di occhi e orecchie indiscrete, la commissione si è arenata proprio sull’obbligo di riservatezza imposto da Le Donne, che costringe gli esponenti del civico consesso a non rivelare a terzi i contenuti degli allegati, quindi neanche ai componenti degli studi professionali esperti in materia.

Questo perché “La conoscenza da parte dei privati o comunque di soggetti direttamente interessati dalle scelte di pianificazione operate dai redattori dello strumento urbanistico o della proposta di variante, attraverso la pubblicazione sul sito, potrebbe vanificare l’efficacia delle misure di salvaguardia , i cui effetti com’è noto vengono prodotti soltanto con la pubblicazione della delibera di adozione dell’atto di pianificazione”, così recita la Circolare.

I  capigruppo (Giuseppe Trischitta, Giuseppe Santalco, Carlo Abbate, Lucy Fenech, Antonella Russo, Benedetto Vaccarino, Francesco pagano, Mario Rizzo, Daniela Faranda, Elvira Amata, Angelo Burrascano, Pio Amadeo) non ci stanno e scrivono all’assessore regionale all’Ambiente, Maurizio Croce:”Tale comportamento non consente ai consiglieri comunali, di poter convocare in Consiglio, in particolare gli Ordini Professionali, né altri Organi Istituzionali competente quali il Genio Civile o associazioni ambientaliste o Confederazioni di categorie produttive”.

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