Tra urla e polemiche l’Aula approva il Consuntivo 2015

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Dopo sei ore di discussione, talvolta con toni accesi più simili alla sala di un bar, il Consiglio comunale ha approvato il Consuntivo 2015. Questa volta l’atto è passato quasi sul filo di lana essendo stato votato favorevolmente da 13 consiglieri mentre in 8 hanno espresso parere contrario.

A votare favorevolmente il bilancio sono stati i consiglieri: Rella, Risitano, Fenech, Caccamo, Santalco, Scuderi, Vaccarino, Trischitta, Pagano, Cantali, Sindoni, Sottile e Amata.

Contrari invece Faranda, Crisafi, Russo, Gennaro, Interdonato, Carreri, De Leo, Zuccarello. Consueta astensione del presidente Emilia Barrile.

Alla fine, la giunta Accorinti, rappresentata dallo stesso primo cittadino e dagli assessori Eller, Ialacqua, De Cola e Signorino, ha portato il risultato a casa, nonostante non si sia provveduto a presentare il bilancio di Messinambiente. Una mancanza dovuta all’assenza del Comune di Tremestieri Etneo, che detiene lo 0.75% delle quote della Partecipata. “Abbiamo ascoltato tre ore di nulla – ha precisato Nino Carreri – non ci serviva una lezione di economia, ma volevamo trattare il bilancio”. Sulla stessa lunghezza d’onda il capogruppo Ncd Daniela Faranda: “L’amministrazione non ha fatto nulla di concreto, la città è allo sbando e noi aspettiamo un bilancio che ancora non arriva. Si discute ancora del futuro delle Partecipate, mentre i debiti si attestano a 250 milioni di euro”.

Una lacuna che ha rischiato di far slittare la seduta al prossimo lunedì, ma dopo un’infuocata riunione dei capigruppo si è deciso di proseguire i lavori.

 

La seduta ha fatto registrare momenti di tensione per via di questioni prettamente politiche, talvolta demagogiche, che hanno rubato la scena alla discussione tecnica del bilancio che rendiconta l’attività finanziaria di Palazzo Zanca nell’anno passato. A tenere banco le critiche all’amministrazione comunale di Ncd e Dr, che hanno preso le distanze dall’atto, intervallate dallo sfogo di Rella. L’esponente di CMdB ha infatti esortato l’Aula a votare la sfiducia tralasciando logiche prettamente politiche che fin qui hanno prevalso. Una provocazione, quella di Rella, che non è stata gradita da parte di alcuni componenti del Consiglio che hanno momentaneamente abbandonato l’aula.

Un atteggiamento non gradito da Ivana Risitano. “Si parla di responsabilità – ha spiegato – ma poi qualcuno sfila il tesserino quando non gradisce il discorso di un collega”.

Più moderato invece l’intervento di Giuseppe Santalco. “Più che un Consiglio questo sembra un’arena – ha dichiarato il capogruppo di Felice per Messina -. Invito il sindaco ad ascoltare Eller invece che Ialacqua sul tema della partecipate poiché ha più conoscenze tecniche mentre in questo momento la politica bisogna metterla da parte”.

I lavori si sono aperti con le dichiarazioni del sindaco Accorinti che ha sottolineato le difficoltà che il Comune deve affrontare in seguito ai tagli del governo. “La Città Metropolitana rischia il collasso e non si potranno pagare gli stipendi – ha precisato – dallo Stato riceviamo sempre meno entrare e questo ci rende la vita più difficile. Dal canto nostro, gli atti finanziari che in questi giorni il Consiglio ha analizzato permetteranno alla città di cambiare rotta. Puntiamo a combattere l’evasione che fa ancora registrare percentuali altre mentre la mossa di abbassare gli oneri concessori si è rivelata vincente”.

Sui tagli del governo l’assessore Eller, che ha sottolineato l’importanza per Messina delle ultime manovre finanziarie con lo slogan “Benvenuti al Nord”, ha invece un’altra idea. “Non si tratta propriamente di tagli, ma di una ridistribuzione dei fondi in linea con le politiche locali. Non dimentichiamoci del Masterplan”.

 

Andrea Castorina

 

 

 

 

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