Foto della sede della società partecipata Messinambiente

Troppe spese a MessinAmbiente. Burrascano: “Via Ciacci e arrivino ispettori”

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«Ispettori per chiarire le spese di MessinAmbiente e la rimozione di Alessio Ciacci», questo quanto in sostanza richiesto dal consigliere Angelo Burrascano nell’interrogazione che ha rivolto, tra gli altri, all’assessorato regionale agli Enti locali, al sindaco di Messina, Renato Accorinti, al presidente del consiglio comunale, Emilio Barrile, all’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua.

Si legge nell’interrogazione che il consigliere «ha già presentato diverse interrogazioni nelle quali più volte ha evidenziato e sollecitato le istituzioni competenti per intervenire sulla situazione della società MessinAmbiente e del suo commissario liquidatore, Alessio Ciacci, chiedendone la rimozione poiché ha continuato a compiere atti tali da peggiorare il raggiungimento del risanamento delle posizioni debitorie dell’azienda, ed eccedendo i compiti propri del commissario liquidatore».

Aggiunge Burrascano: «Da notizie acquisite in via informale risulterebbe che Ciacci, dopo aver licenziato l’ingegnere Cucè, avrebbe assunto, al suo posto, due consulenti esterni, tali signori Brando e Curcuruto, senza previo consenso dell’amministrazione comunale e senza il rispetto delle procedure di assunzione, con ciò costituendo un atto illegittimo ed irrituale»

Non è soddisfatto il consigliere Burrascano, della risposta che l’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua, ha dato alle sue domande con una nota il 30 marzo 2015: «Non ho ottenuto esaustiva risposta circa la documentazione giustificativa delle spese effettuate da Ciacci e dal suo staff di consulenti, ed in particolare la somma di 499,50 euro per una singola cena di rappresentanza effettuata il 30 giugno 2014, nonché le spese per i mezzi di viaggio 23196,02 euro per il periodo marzo-novembre 2014, somme delle quali ancora non ho contezza».

«Il signor  Ciacci – scrive Burrascano – si è reso responsabile di un grave atto di gestione che, sommato agli altri già da me posti alla pubblica attenzione delle istituzioni, nonché già evidenziati da altre forze politiche insieme al consiglio comunale di Messina, ha evidenziato che la figura del commissario liquidatore, essendo di nomina politica e non giudiziale, può compiere esclusivamente atti strumentali inerenti alla conservazione del patrimonio alla liquidazione».

Sottolinea il consigliere: «Il sindaco Accorinti, ed i componenti della sua amministrazione non hanno mai risposto alle mie perplessità ed alle domande poste nelle mie precedenti interrogazioni, aggravando con il peso di queste scellerate decisioni l’onere economico sui cittadini messinesi».

Le richieste del  consigliere Burrascano sono chiare, chiede all’Amministrazione comunale  «se vorrà procedere ad inviare propri ispettori presso la sede di MessinAmbiente per far luce sulle spese sostenute dal liquidatore e dal suo team di consulenti nonché se sono stati posti gli atti strumentali alla conservazione del patrimonio ed alle necessità inerenti alla liquidazione di MessinAmbiente a o si è ecceduto a tale limite; quali azioni vorrà intraprendere l’Amministrazione comunale di Messina in merito all’operato omissivo e reticente del commissario liquidatore Ciacci, il rispetto delle normative antimafia vigenti; se si vorrà procedere alla sospensione e successiva rimozione di Alessio Ciacci dall’incarico di Commissario liquidatore della MessinAmbiente con effetto immediato».

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