Trasporti, #ilferribotte vuole tutto: “Ora dateci navi migliori e treni più veloci”

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Non ci sarà più la rottura di carico effettuata a Villa San Giovanni, quindi il servizio di continuità territoriale a bordo del treno è salvo. Per il comitato #Ilferribottenonsitocca è solo il primo obiettivo di una battaglia iniziata quasi due anni fa, esattamente il 14 febbraio del 2015, quando in piazza scesero circa 2mila cittadini per manifestare a sostegno della continuità territoriale.

Fs ha fatto un passo indietro, ma adesso è arrivato il momento di passare alla seconda fase del progetto, perché lo slogan “vogliamo tutto” deve diventare più che mai attuale. Il comitato è stato chiaro fin dal primo momento, non solo i cittadini siciliani non dovevano scendere dal treno per attraversare lo Stretto, ma il sistema dei trasporti va assolutamente potenziato e reso più efficiente.

Adesso che la situazione è tornata al punto di partenza, per Mariano Massaro è giunto il momento di alzare l’asticella: “Il Ministero vuole unire l’ammodernamento dei mezzi con la continuità territoriale, così si creerebbe solo il gioco delle scatole cinesi dove i soldi passerebbero da un posto all’altro senza risolvere i problemi, noi invece reputiamo che si debbano creare due capitoli di spesa differenti altrimenti i problemi resterebbero. Questo è un punto di partenza ma non ci  possiamo fermare, Rfi vuole produrre delle navi uguali a quelle che ci sono adesso e non ci sta bene. Noi vogliamo l’alta velocità anche in Sicilia, la locomotiva del “Freccia Bianca”, con quattro carrozze, può salire  a bordo della nave  su un binario unico trasportando 250 persone”.

In conferenza stampa presente anche il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, Francesco D’Uva:”Credo che dal 4 dicembre sia cambiato molto – ha dichiarato – dopo la batosta subita in occasione del referendum in molti hanno capito che nel meridione c’è una voglia di sviluppo non indifferente con cui non si può più scherzare. I risultati ottenuti sin qui non sono figli di alcun partito ma solo dei siciliani e  calabresi che hanno unito le forze per una battaglia comune in nome della continuità territoriale”.

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