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Tinaglia (Reset) “L’amministrazione pacifista divide la città”

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alessandro tinaglia 2Alessandro Tinaglia, di Reset, dice la sua in merito ad alcune azioni amministrative che definisce motivo di “fratture e contrapposizoni cittadine”. Ecco cosa scrive:
“Non avremmo mai immaginato di commentare, dopo quella dell’allora Sindaco Buzzanca, un’altra campagna mediatica di cosi’ tante “inesattezze” capace di far arrossire anche l’ex primo cittadino dietologo e denotando una continuita’ amministrativa, comunicativa e di approccio imbarazzante.
Insomma la Citta’ e’ coperta dai rifuiti? Le attivita’ sono in ginocchio? Il Sistema dei trasporti non funziona? La gente reagisce e chiede che le promesse vengano mantenute?
Bene l’Amministrazione Accorinti fa predisporre un paio di pannelli pubblicitari e, in perfetto stile Buzzanchiano, chiarisce come sia il Messinese a sbagliare e ad essere poco attento.
Il Messinese e’ allucinato e non vive nel degrado ma nella principale filiale di Amsterdam presa ad esempio dall’intero continente.
L’ammiistrazione del “pacifista Accorinti” e’ quella che, a nostra memoria, ha creato piu’ fratture e contrapposizioni in Citta’, ma non lo ha fatto su temi come il Ponte o il dramma del lavoro, ma su cose sulle quali non esiste un Messinese che non sarebbe d’accordo, pensiamo in particolare alla pista ciclabile ed alle pedonalizzazioni.
Eppure ogni qual volta si avvia un’iniziativa condivisa sulla carta grazie all’opera pacifista della giunta Accorinti, in particolare dell’Assessore Cacciola, tutto si complica.
Nessuno pero’ si domanda se questo sia frutto di un approccio errato, cattedratico, teorico e distante dalle necessita’ dei cittadini.
Assolutamente no, sono i cittadini che sbagliano non certamente la Giunta che eppure continua a non farne una giusta!!!
Oggi ad esempio l’Assessore De Cola informa la cittadinanza del fatto che servirebbero 200 mila euro per la manutenzione del Pilone di Capo Peloro, che se ricordate era inizialmente parte dei beni inseriti nella Multiservizi ma poi nel silenzio generale sparito insieme al nostro progetto della “flotta comunale”.
Ebbene dopo un accesso agli atti fatto qualche mese fa, Alessandro Tinaglia e’ venuto a conoscenza, non tramite le “SS” ma tramite l’Ufficio patrimonio del Comune di Messina, del fatto che il Pilone di Capo Peloro non e’ di proprieta’ del Comune giacche’ la concessione demaniale e’scaduta ed il famoso acquisto del Pilone non fu mai formalizzato. 
Esiste infatti un verbale di Capitaneria e Demanio che certifica nel lontano 2002 l’inserimento tra i beni dell’erario della “torre sicula”.
Crediamo, qualora fosse ancora necessario, nell’approssimazione di tutta la Giunta poiche’ non solo il Comune di Messina non e’ proprietario della Torre ma non e’ neanche concessionario dell’area essendo moroso verso il Demanio Marittimo e non avendo mai rinnovato la concessione.
La documentazione che dimostra quanto sostenuto e’ stata tra l’altro consegnata da Tinaglia al Demanio Marittimo di Messina che ha confermato la nostra tesi.
Approssimazione che- prosegue Tinaglia – rileviamo anche per l’iniziativa del parcheggio presso le Torri Morandi a Capo Peloro.
Ancora una volta un’iniziativa logica, semplice e condivisibile riesce a divenire motivo di divisione perche’ chi Amministra e’ distante dalla realta’ sociale ed economica della Citta’ e dunque tramuta un servizio “normale” di gestione del traffico e di decoro di un’area pregiata in una crociata che fa divenire il pagamento del parcehggio e della navetta l’elemento capace di civilizzare i Messinesi.
Buoni e cattivi non in base ai comportamenti, in una citta’ dove servizi inesistenti vengono pagati con tariffe massime, ma in base alla capacita’ di potersi o volersi permettere di fruire di una delle parti di territorio piu’ belle e fruite dai messinesi.
Insomma era facile: parcheggio e la navetta gratuiti e trasgressori multati in modo esemplare.
Per concludere gli annunci, che francamente non possono piu’ essere giustificati appellandosi alla buonafede, passiamo a quanto dichiarato dal Dott. “Ciacci-liquidatore”, ah gia’ doveva liquidare l’azienda due anni fa e invece di fatti la dirige venendo meno nel silenzio complice, e ci auguriamo non interessato, della Politica al compito che oltre un anno e mezzo fa gli fu assegnato.
Ai numeri che tramite un comunicato stampa Messinambiente consegna alla Citta’ aggiungiamo un solo un piccolo ed insignificante numero che magari puo’ far comprendere ai Messinesi di cosa parliamo.
Mentre il Dott. Ciacci ci inebria parlando di uno stratosferico 78% del “Porta a Porta” che vale 170 tonnellate/mese noi ne forniamo un altro sicuramente piu’ significativo:
280 sono le tonnellate di rifiuti che la città produce ogni giorno, quindi 170 tonnellate sono pari al 2% della produzione mensile dei rifiuti. Altro che 78%.
Volendo parafrasare il titolo di un vecchio film del compianto Massimo Troisi: “non ci resta che piangere”.
Alessandro Tinaglia

 

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