Sfiducia. Dopo 10 ore di dibattito, genovesiani e Pd salvano Accorinti

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Tutto come previsto. Dopo una seduta durata dieci interminabili ore, la mozione di sfiducia non riesce a raggiungere la fatidica quota dei ventisette voti, sgonfiandosi proprio sul più bello. E così Renato Accorinti e l’amministrazione comunale restano in sella. Ventitre i voti favorevoli (Adamo, Amata, Cantali, Carreri, Consolo, Contestabile, Crifò, Crisafi, Cucinotta, Faranda, Carreri, Interdonato, Mondello, Perrone, Rizzo, Russo, Santalco, Scuderi, Sindoni, Sorrenti, Trischitta, Sottile, Zuccarello). Dieci i voti contrari (Abbate, Burrascano, Caccamo, Cardile, De Leo, Fenech, Gennaro, Iannello, Rella, Risitano). Cinque gli astenuti(Barrile, David, Pagano, Parisi, Vaccarino).

Un voto che è destinato a lasciare strascichi e polemiche, ma soprattutto dei segnali politici ben chiari, perchè il fronte dei genovesiani alla fine ha optato per l’astensione, salvando di fatto l’amministrazione. Diversa la situazione nel Partito Democratico, dopo la firma e il voto favorevole del capogruppo Antonella Russo, gli altri tre consiglieri hanno votato in modo contrariamente alla sfiducia. Un atteggiamento morbido della maggioranza del Pd che ha graziato il sindaco ritenendolo non responsabile di alcune falle ereditate dal passato.

Il verdetto, comunicato dalla presidente Emilia Barrile, è stato accolto con cori e applausi dai sostenitori di Accorinti, che hanno esultato intonando “Bella Ciao”.

Antonio Macauda

Andrea Castorina

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