Scuole al gelo, è caos dopo l’ordinanza “pasticcio”. Accorinti: “Prenderemo provvedimenti contro il dirigente”

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“Da dove nasce il problema è chiaro, il dirigente ha fornito all’ufficio di Gabinetto un elenco sbagliato delle scuole, dove comparivano plessi in disuso oppure dove l’impianto di riscaldamento funziona. Quello che è successo è grave ed ho già chiesto al Segretario Generale un intervento nei confronti del dirigente”.

Per uscire dal pasticcio dell’ordinanza per la chiusura dei plessi scolastici privi di riscaldamento, Il sindaco, Renato Accorinti, si difende e getta la croce addosso al Dipartimento Manutenzione Immobili Comunali. Ieri pomeriggio il primo cittadino ha firmato un atto che disponeva la chiusura per una settimana di ben 15 scuole, di cui 13 istituti comprensivi e 2 scuole superiori, vale a dire lo “Jaci” e il “Caio Duilio”.

Poi la clamorosa rettifica, gli istituti aumentano a 16 così come i plessi che comprendono anche scuole dell’infanzia e primaria, per un totale di 38. Tra questi compaiono anche scuole senza riscaldamento, come l’Albino Luciani, che non apparivano nel primo elenco, così come scuole in disuso, vedi la Paradiso, o istituti dove l’impianto di riscaldamento è perfettamente funzionante. Davanti a questo scenario ci sono i genitori che non sanno più a che Santo votarsi, mentre tra i consiglieri c’è già chi fa salire sul banco degli imputati proprio un’amministrazione incapace di gestire la macchina comunale.

La miglior difesa è l’attacco, questo il sindaco Renato Accorinti lo sa bene e durante una conferenza stampa convocata in fretta e furia fa il punto della situazione senza mai nominare il grande accusato, vale a dire il dirigente, Ajello: “Ad oggi sono 11 i plessi senza impianto di riscaldamento – ha dichiarato – e questi naturalmente devono chiudere tutti, poi ci sono quelle scuole dove l’impianto non è perfettamente funzionante e quindi c’è bisogno di alcuni interventi di manutenzione. Noi nell’atto abbiamo scritto che lasciamo ai dirigenti scolastici la facoltà di valutare le condizioni di ogni singola scuola, decidendo se e per quanti giorni applicare l’ordinanza. L’Ufficio di Gabinetto ha chiesto al Dipartimento che gli venisse fornito l’elenco delle scuole, ma la lista che è stata comunicata presentava numerosi errori”.

C’è però un caso politico all’interno della giunta, gli assessori Ursino e Pino erano all’oscuro dell’ordinanza e anche su questo punto il sindaco spiega: “Ieri qui c’è stata la visita del Ministro, De Vincenti, non abbiamo avuto modo di contattare gli assessori che non erano presenti a Palazzo Zanca”. Una spiegazione che a quanto pare non serve a mettere la parola fine su questa storia, perché su un eventuale passo indietro l’assessore, Pino, si lascia andare ad un laconico: “Al momento non ho nulla da comunicare”.

Intanto però l’amministrazione deve incassare l’attacco del deputato nazionale Enzo Garofalo:  “Ho l’impressione che siamo all’improvvisazione totale. L’ordinanza con la quale il sindaco Accorinti ha disposto la chiusura di 38 istituti cittadini per sette giorni e comunque, come si legge nel testo, ‘fino al cessare delle avverse condizioni meteo’, è l’emblema del modo di amministrare che caratterizza questa amministrazione comunale. Qual è l’evento imprevisto e imprevedibile che giustificherebbe un provvedimento di tale portata? Cosa può legittimare la decisione di chiudere le scuole pregiudicando il diritto allo studio dei ragazzi e creando, tra l’altro, ai genitori lavoratori, non poche difficoltà di carattere organizzativo? È come se si chiudessero le strade perché piene di buche al posto di farle coprire o si disponesse il divieto di balneazione perché le spiagge sono sporche al posto di pulirle.  Le mie considerazioni prescindono dall’essere maggioranza od opposizione politica.  Da comune cittadino vorrei semplicemente che la mia città venisse amministrata sulla base di una programmazione e non della improvvisazione che nasce dalla sottovalutazione dei problemi”.

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