Scuola “Leopardi”: nulla si muove. E i consiglieri attaccano l’amministrazione

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E’ trascorso un mese mezzo dalla chiusura della scuola “Giacomo Leopardi”, ma da quel momento non sono stati fatti grossi passi in avanti. Era il 22 novembre scorso quando l’Ispettorato del Lavoro mise i lucchetti al plesso scolastico di Minissale, dando seguito a quanto disposto dal Comune che per motivi di sicurezza, aveva spostato il seggio in vista del referendum del 4 dicembre. Da quel giorno per i quasi cinquecento piccoli alunni sono iniziati i disagi, spostati con i doppi turni alla “Salvo D’Acquisto” e al plesso “Policlinico”.

Una sistemazione momentanea, si era detto, in vista dell’apertura delle buste del bando scaduto il 15 dicembre scorso, da cui sarebbe uscito il nome del plesso che avrebbe ospitato gli alunni fino al maggio del 2018, data in cui presumibilmente dovrebbero essere completati i lavori di messa in sicurezza della “Leopardi”. Ad aggiudicarsi il bando è stato il proprietario dell’immobile che in passato ha ospitato il Conservatorio “Corelli”, ma che necessita di qualche intervento di manutenzione.

L’assenza di comunicazione tra l’amministrazione comunale e il proprietario e la mancata firma sul contratto di locazione, hanno fatto si che queste settimane trascorressero senza che sia fatto nulla, così alla ripresa delle lezioni prevista per lunedì 9 gennaio, i bambini dovranno tornare tra i banchi della “Salvo D’Acquisto” e del plesso “Policlinico”, soluzione sin qui poco gradita sia dai genitori che dagli insegnanti.

Il caso è approdato questa mattina tra i banchi della commissione Scuola presieduta da Nora Scuderi, a cui ha partecipato anche l’assessore all’edilizia scolastica Sebastiano Pino, mentre in rappresentanza della scuola erano presenti la vicepreside, Germana Lanzafame, la docente Annaluce Cubeta, e il presidente del consiglio d’istituto, Giovanni Balsamo.

Una seduta abbastanza “animata”, per via della presenza di un nutrito numero di genitori che chiedono soluzioni certe e, soprattutto, immediate. La sensazione è che nel breve periodo difficilmente si potrà fare qualcosa, mentre i consiglieri comunali hanno aspramente criticato sia l’assenza dell’altro assessore competente, Daniela Ursino, che quello dei tecnici, con il dirigente Ajello attualmente in ferie.

Ma i consiglieri hanno posto anche l’accento sull’assenza di programmazione da parte dell’amministrazione comunale, accusa a cui l’assessore Pino ha risposto così: “Impugneremo il provvedimento di chiusura della scuola del 22 novembre – ha dichiarato – ma se la situazione dell’edilizia scolastica messinese è questa non è solo colpa nostra, visto che per anni e anni le passate amministrazioni non hanno fatto i collaudi. In quattro anni sono state monitorate 33 scuole, questo significa che questa amministrazione gli interventi li programma e li porta avanti”.

La questione però non si è esaurita qui, domani, alle ore 11,30, la commissione tornerà a riunirsi in via straordinaria insieme a quella ai Lavori Pubblici presieduta da Carlo Cantali, con la speranza di avere tutte le risposte che non sono arrivate sin qui.

Antonio Macauda  

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