Salario accessorio, Eller ai sindacati: “Si farà come per i servizi sociali”

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Superare gli steccati delle abitudini e del modo d’immaginare la macchina pubblica che ci sono stati finora,. Ecco la mission (impossible?) dell’assessore al Bilancio Luca Eller, pronto a continuare fino in fondo l’opera riformatrice all’interno di Palazzo Zanca.

Ormai è chiaro come il sole: l’uomo di Sesto Fiorentino si sta mostrando sordo, almeno apparentemente, a chi lo vede ormai con il biglietto di sola andata verso la Toscana, subito dopo aver messo a segno un altro punto importante: il Bilancio Previsionale 2016. Il grosso del lavoro è già stato fatto, la palla adesso passa tra le mani degli altri assessori, visto che a tutti i Dipartimenti sono stati inviati gli schemi con gli impegni di spesa. Lui,  il messaggio forte e chiaro lo ha inviato qualche giorno fa, con quel: “Anche gli altri assessori recitino la loro parte”, riferito al reperimento delle somme interne utili a spegnere il fuoco dei servizi sociali. Così il 21 ottobre potrebbe essere un giorno cruciale non solo per un settore nello specifico, ma da lì si comprenderà molto della futura gestione dell’Ente.

La gestione dei servizi sociali dev’essere un esempio anche per il salario accessorio, con i sindacati pronti di nuovo a togliere il sonno all’amministrazione. Il taglio di un milione e 200mila euro tolti dal fondo per la liquidazione dell’anno 2015 ha fatto scattare l’allarme delle parti sociali, con cui l’amministrazione ha rapporti già abbastanza tesi per via della mancata applicazione dell’accordo del 19 luglio, che ha causato la condanna del Comune in merito al ricorso presentato dalla Uil Fpl per comportamento antisindacale.

L’assessore Eller intanto va avanti, il suo ottimismo verso il cambiamento rimane assolutamente immutato. Così è tempo di lanciare un segnale forte e chiaro ai sindacati: “Credo che sia arrivato il momento di cambiare rotta – ha dichiarato – il fondo di riserva ci dev’essere per legge, ma ciò che va mutata è il modo di approcciare a queste vicende. E’ evidente che siamo in presenza di una razionalizzazione delle risorse, ma razionalizzare non vuol dire tagliare ma valorizzare ciò che si ha nel complesso. Occorre andare oltre i controlli del capitolino di spesa, se non vi sono lì i fondi ci saranno da un’altra parte, e così sarà per il salario accessorio come per i servizi sociali”.

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