Questione Piemonte. La Giunta comunale replica a D’Alia: ” Non sa di che parla”

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Alla ‘botta’ inferta dall’onorevole Giampiero D’Alia al sindaco Accorinti,  questa mattina, nel pomeriggio è arrivata la risposta della Giunta comunale.

I fatti. In relazione alla vicenda Ospedale Piemonte, D’alia, stamani in conferenza stampa, si era così espresso: “Il silenzio dell’amministrazione è stato assordante. Se in passato il sindaco fosse stato più attento saremmo potuti arrivare a questo importante passo risparmiando tempo ed energie. Sulla tematica, invece, il primo cittadino ha più volte cambiato idea senza giungere a nulla di concreto. Abbiamo più volte chiesto la convocazione di un tavolo tra politici e tecnici, invece del futuro del Piemonte si è discusso in sedi alternative alle quali le forze politiche e sindacali in rappresentanza della città non hanno avuto accesso. L’ordinanza sindacale che vieta di chiudere il pronto soccorso, alla luce di ciò lascia il tempo che trova. L’amministrazione è colpevole del ritardo e sul Margherita ha adottato lo stesso comportamento: silenzio più totale”.

Questa la ‘botta’. Questa la risposta della Giunta comunale:

“L’onorevole D’Alia dimostra di non sapere di cosa parla quando agita presunti “ritardi di Accorinti” in merito alla vicenda dell’Ospedale Piemonte. Basta leggere il primo documento predisposto dal Sindaco
fin dal primo momento di questa importante vertenza cittadina, nel quale viene proposta la soluzione che adesso tutti si affannano a dichiarare propria: un centro per la lungodegenza e un attrezzato pronto soccorso, adeguato alle esigenze dell’emergenza‐urgenza. L’unica proposta realmente valida per il mantenimento del presidio ospedaliero in città. L’unica strada realmente percorribile, proposta dal Sindaco fin dal primo momento. Fa piacere che su questa via si sia costruita un’unità politica in
Regione tra le forze rappresentative della città. Sul polo materno‐infantile, il Sindaco è stato attaccato proprio per aver detto il contrario di ciò che riferisce D’Alia, ossia che la prossimità del Policlinico e la scopertura della zona Nord della città rendevano preferibile la sua collocazione al Papardo, piuttosto che il suo mantenimento al Piemonte, qualora avessero dovuto poter permanere solo due e non tre punti‐nascita. Buon senso e capacità di valutazione delle necessità della città. Proposte solide, che trovano adesso la loro concretezza, a differenza delle evanescenti fantasie di chi (uomo vertice UDC, con responsabilità sul calendario legislativo della Regione) vagheggiava impossibili cessioni del Piemonte all’ASP.
Quanto all’ordinanza, il provvedimento non ha nulla di tardivo, giungendo a preservare amministrativamente e operativamente il cammino politico di mantenimento del Piemonte, nell’attesa che la traduzione in legge del disegno presentato in Regione diventi vincolante per gli assetti sanitari.
Come sa bene D’Alia, politico di lungo corso, già vicesindaco, poi deputato, senatore e ministro, la Regione fa le leggi in materia sanitaria, il Sindaco deve applicarle e può intervenire, assumendosene la
responsabilità, con gli strumenti che la stessa legge gli mette a disposizione: decreti o ordinanze, secondo le circostanze che concretamente maturano. È ciò che il Sindaco ha fatto, con correttezza,
equilibrio, tempismo. Ed è quanto meno bizzarro incolpare il Sindaco perché i deputati in Regione non hanno ancora fatto la legge.
E mentre D’Alia formulava contraddittori appelli all’unità in conferenza stampa e scambiava per ospedale la sovrintendenza (sic!), il Sindaco Accorinti convocava nel salone delle bandiere la deputazione regionale e i sindaci della provincia per agire in modo da recuperare lo scippo di 12 milioni subito dal nostro territorio in sede di assegnazione di risorse per la sanità. Qualcosa che i partiti in Regione non hanno saputo prevenire e che devono adesso impegnarsi a recuperare. Allo stesso modo,
l’amministrazione ha in questi anni più volte sollecitato la Regioneper completare procedure, sbloccare
fondi, consentire interventi di messa in sicurezza del territorio a tutela dell’incolumità dei cittadini,
senza ottenere risposte. Interventi in difesa della costa sud, Piano particolareggiato di Capo Peloro, VIA per il torrente Bisconte‐Catarratti, VAS per il piano particolareggiato Mortelle‐Tono, PUDM, VIA sul parcheggio a raso di Capo Peloro, studio ambientale sul PRG attuale: sono progetti e interventi che, ripetutamente sollecitati, attendono solo un via libera da Palermo per diventare cantieri aperti, per decine di milioni, sul territorio della città. È questo il banco di prova dell’unità e della sensibilità politica dei nostri rappresentanti. Se ci siete, battete un colpo.
Il Sindaco Accorinti si assume le sue responsabilità e chiede a tutti risposte coi fatti, così come interviene coi fatti che sono di sua competenza. Evidentemente D’Alia non lo ha capito, ma lo hanno
capito i cittadini messinesi che lo hanno voluto applaudire e ringraziare in piazza nel momento della conclusione della vertenza‐Piemonte.”

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