assessore Sergio De Cola

Patto per Messina, De Cola: “Una proposta credibile per lo sviluppo”

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“E’ stato un momento di grande importanza per i 108 comuni e per la nostra città. Nell’accordo, Messina, abbandonando l’usanza di progetti che rispondevano troppo spesso a logiche di clientela, ha costruito una proposta forte e credibile nell’ambito di un sistema di sviluppo complessivo in cui ha inserito in modo organico elementi strategici per il sociale e per la sicurezza, la promozione e la crescita del territorio”.

L’assessore ai lavori pubblici, Sergio De Cola, commenta con entusiasmo la firma del Patto per Messina, avvenuta sabato nella sede centrale dell’Università, alla presenza del Premier Matteo Renzi. Circa 330 milioni euro suddivisi in quattro aree (Messina, provincia ionica, tirrenica e Nebrodi), per venire incontro alle esigenze di un territorio che ha fame d’interventi.

Per De Cola si tratta dell’ideale chiusura di un cerchio, fatta di incontri e tavoli tecnici con i sindaci dei Comuni della provincia: “Il lavoro svolto non ha ignorato il passato, ma su questo ha costruito, recuperando in maniera sistemica vecchie risorse mai utilizzate e in parte sciupate (il secondo Palazzo di Giustizia) e progetti fermi da decenni (il Porto). In stretta sinergia con le Amministrazioni locali e centrali dello Stato, si è tracciato finalmente un orizzonte credibile per la città che dà risposte immediate attraverso l’apertura dei grandi cantieri (Porto, Bisconte Cataratti, via Don Blasco) e traguarda un orizzonte di nuove possibilità e rinnovamento per il futuro (logistica, turismo, cultura). Il lavoro svolto con grande responsabilità, e purtroppo spesso in assenza delle rappresentanze politiche espresse dalla città a livello regionale e nazionale, ha portato ad un risultato concreto, sancito sabato scorso con le due firme istituzionali sull’atto. Da quando si è profilata la possibilità di scrivere il Patto – continua De Cola – l’Amministrazione ha lavorato sottotraccia con impegno e costanza: prima per riavviare, con la forte sollecitazione politica del Sindaco, questa grande occasione impantanata nei meandri di una politica distratta da logiche diverse dall’interesse pubblico, e poi per concertare il programma complessivo con i territori, in una serie di incontri che hanno avuto, com’è logico e giusto, in un confronto politico vero, anche momenti di tensione”.

De Cola si concentra su tutti gli interventi previsti nel Piano: “Parallelamente alla fase di concertazione con i Comuni si è svolto all’interno dell’Amministrazione un lavoro di studio, verifica e valutazione per mettere insieme una proposta per Messina che tenesse conto delle necessità derivanti dalle ‘distrazioni’ del passato (Acquedotto), delle possibili prospettive future emerse dal lavoro di condivisione fatto su più tavoli oltre che in Commissione e in Consiglio (Castel Gonzaga), che valorizzasse ancora le iniziative avviate o recuperate in sinergia con altre Amministrazioni, per tutte il Patto della Falce e la piastra logistica da mettere a sistema con il porto di Tremestieri. Purtroppo l’azione della cosa pubblica subisce nel nostro paese influenze negative per una cultura politica e amministrativa non sempre orientata al bene comune e rallentamenti  per un apparato burocratico il cui efficientamento è una priorità a livello nazionale (l’Italia è agli ultimi posti per la capacità di spesa dei fondi europei). Ascoltando il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, elencare tra le azioni principali del Patto i temi che hanno riempito in gran parte le giornate degli ultimi tre anni, la sensazione che lo sforzo prodotto e spesso non riconosciuto sia stato concretamente utile è stata chiara e netta, perché oggi Messina dispone di risorse che non aveva da almeno 20 anni, così come forte è l’impulso di volere arricchire di dati e informazioni ognuna delle azioni che ovviamente sono state solo elencate e che l’Amministrazione è pronta ad illustrare ed approfondire con tutti i cittadini. La cerimonia, svoltasi all’Università, ha confermato che il lavoro, qualunque lavoro, necessita di un tempo per maturare e concretizzarsi, anni per definire il Patto pochi secondi per firmarlo. Nel libro del Qoèlet si legge per ogni cosa c’è il suo momento, il suo tempo per ogni faccenda sotto il cielo. Un tempo per demolire e un tempo per costruire , un tempo per stracciare, un tempo per cucire. Per la nostra città – conclude l’Assessore – adesso è stata costruita un’occasione concreta ed è il tempo di dare seguito, tutti insieme, all’importante azione messa in atto. In una dialettica concreta anche dai toni forti se necessario, ma rispettosa delle diversità e orientata al bene della nostra bellissima e troppo a lungo abbandonata città”.

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