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Navi da crociera: Catania “scippa” Messina. La rabbia di Gioveni

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Quest”anno due importanti navi da crociera come la “Costa” e la “Royal Carribean” abbandoneranno il  porto di Messina preferendo quello di Catania in fase di ristrutturazione.  Appresa la notizia, il consigliere comunale Libero Gioveni esprime la propria amarezza su un fatto che a suo dire “dovrebbe indurre il sindaco Accorinti a fare un serio mea culpa per l’indifferenza totale che ha avuto nella gestione dell’accoglienza e dell’intrattenimento di quella che per Messina poteva e doveva essere una risorsa”.

Gioveni  giudica fallimentare le politiche del turismo attuate da questa amministrazione, e non solo in riferimento a questa scelta da parte di queste due grandi compagnie, ma per tutto ciò che vi ruota attorno. “E’ proprio questo il momento per ricordare – incalza Gioveni – che il Consiglio comunale, su proposta del nostro gruppo consiliare, aveva votato un importante atto di indirizzo volto ad un recupero e ad una valorizzazione dell’area fieristica per realizzare un vero Polo multifunzionale con dei saloni espositivi, degli spazi per il turismo congressuale, un mercato cittadino ecosostenibile, un polo per le attività gastronomiche locali, degli uffici direzionali e persino un’acquapark. Ma dopo un primo timido tentativo di Accorinti e compagni di trovare una sinergia con l’Autorità portuale per acquisire in concessione questo prezioso spazio cittadino di ben 50.000 mq., tutto sembra essersi arenato”.

“E questo progetto ambizioso – afferma il consigliere comunale – poteva certamente costituire una forte attrattiva per le migliaia di croceristi che, sbarcando nel nostro porto, continuano purtroppo a non trovare quelle valide alternative ludiche e culturali che li convincerebbero a restare in città. Il fallimento politico in questo settore è sotto gli occhi di tutti – accusa Gioveni. Anche il fatto di essersi rimbalzati come una patata bollente l’importante delega al turismo (prima assegnata all’assessore Signorino che non l’ha mai perseguita e gestita a dovere perchè impegnato a seguire quella al Bilancio, poi
trasferita all’azione inefficace dell’assessore Perna) dimostra la scarsa attenzione che questa amministrazione ha avuto per tentare di dare un’inversione di rotta nelle politiche turistiche”.

Personalmente, per esempio – prosegue l’esponente Udc – avevo anche chiesto la realizzazione della cosiddetta “green line”, una striscia dipinta di verde a terra che avrebbe delineato per i croceristi tutto un itinerario turistico che collegasse i più importanti siti culturali, storici e architettonici cittadini da vis
itare, ma anche in questa occasione, dopo l’annuncio dell’assessore Signorino dichiamarla “red line”, (linea rossa), non se ne fece più nulla. Messina, quindi – sentenzia il consigliere – sarà privata di una grande opportunità di sviluppo economico le cui conseguenze ridimensioneranno fortemente i nume
ri che finora stava dando l’attività del porto cittadino, che pertanto non potràpiù essere considerato un porto di prima fascia”.

“Sarebbe forse opportuno – conclude Gioveni- che il primo cittadino relazionasse
in Aula sull’accaduto, ma soprattutto per capire come ancora si possa porre rime
dio tentando di salvare il salvabile nella gestione delle restanti navi da croci
era che ancora, forse perché geograficamente la vicina Taormina non ce la può sc
ippare nessuno, continuano a preferire il nostro porto”.

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