Messinaservizi Bene Comune, Ialacqua:”Provvedimento storico”. Faranda:”Salto nel buio”

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La Messinaservizi Bene Comune adesso è realtà. Il consiglio comunale ha approvato la delibera dell’atto di nascita della società che gestirà il servizio di raccolta e trattamento dei rifiuti, tracciando definitivamente la strada per il dopo-Messinambiente.

Manca però forse l’atto più importante, ovvero quel contratto di servizio che sarà votato in un secondo momento e che è ancora fermo in commissione bilancio, ma intanto è stato sventato il pericolo più grande, perché adesso la città ha una carta da poter utilizzare subito qualora il prossimo 22 febbraio diventasse realtà il fallimento di Messinambiente.

Nonostante il consiglio comunale abbia votato palesemente per senso di responsabilità verso i lavoratori, mantenendo intatte le perplessità sul passaggio degli operatori da una società all’altra e sulla portata economica dell’operazione, l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua ha voluto comunque fare un applauso ai consiglieri presenti:“L’applauso finale dei lavoratori e dei cittadini presenti in tribuna a Palazzo Zanca è il miglior commento che si possa fare della votazione di oggi in consiglio comunale. I 22 consiglieri comunali presenti fino all’ultimo, senza fare cadere il numero legale, hanno consentito di varare un provvedimento storico ed importante per la nostra città. Si tratta ora- continua Ialacqua, di continuare il percorso avviato, approvando la seconda delibera per l’affidamento del servizio alla nuova società ed accelerando i tempi per l’avvio concreto dell’attività di Messinaservizi Bene Comune”.

Soddisfazione si esprime anche per il mantenimento del nome della nuova società:“Un segnale di rottura, di cambiamento profondo, di discontinuità con il passato che vuole sottolineare semplicemente la necessità che la gestione di un servizio così importante per la comunità deve rimanere in mani pubbliche e che può funzionare solo se vi è la partecipazione di tutti i soggetti in campo, solo se vi è condivisione delle scelte e degli obiettivi”.

L’unico voto negativo è arrivato dalla capogruppo di Ncd, Daniela Faranda per cui la nascita della Messinaservizi Bene Comune rappresenta un salto nel vuoto:” Ci siamo trovati a votare la costituzione di una nuova società con un capitale iniziale di soli 100 mila euro per il primo anno, 300 in tre anni, senza mezzi ne strumenti adeguati. Non c’è una motivazione vera se non quella di voler azzerare il passato attraverso un semplice cambio di nome, chiamandola “Messina Servizi Bene Comune” si è creata una brutta copia di Messinambiente. Si è perso tempo prezioso inseguendo la costituzione di una improbabile e, forse, impossibile Multiservizi, senza fare per tempo la cosa più semplice, ossia il concordato per scongiurare un fallimento che, se dovesse essere dichiarato, porterebbe gravi conseguenze per tutta la città. Si buttano via anni di esperienza e professionalità, senza fare i conti con l’incognita …e se dovesse andare male la nuova società non potrà per i primi tre anni partecipare a nessun bando, non potrà trovare partners privati, gli unici a poter investire in questo settore, a scapito di un servizio per il quale i cittadini pagano tariffe salatissime. Senza, poi, fare i conti con la ormai famosa legge 9 , alla quale l’assessore Ialacqua ha fatto riferimento, che prevede il passaggio dei lavoratori alle Srr e che, comunque la si giudichi, buona o cattiva, è una legge”.

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