Messinambiente, Calabrò sul maxi pignoramento: “Potremmo fare ricorso”

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Nei corridoi dei Messinambiente è tornato nuovamente a gironzolare il fantasma del fallimento. Ieri il giudice della esecuzioni del tribunale di Messina, Antonino Orifici, ha infatti rigettato l’istanza di  sospensione del procedimento relativo al pignoramento di 29 milioni di euro. Si tratta vecchi debiti maturati nel 2013 da Messinambiente con lo Stato e vari creditori. Un pignoramento di ben 29 milioni di euro disposto dall’Agenzia delle Entrate, del quale l’amministrazione risulta essere responsabile in qualità di maggiore azionista della società partecipata.

Una cartella esattoriale salatissima che potrebbe mettere in ginocchio la società che gestisce la raccolta dei rifiuti e decretarne il fallimento. Sulla vicenda, il Commissario Liquidatore Giovanni Calabrò preferisce non sbottonarsi. “Discuteremo con il nostro legale per capire quale strada intraprendere. Tengo a precisare che Messinambiente è e resta una partecipata e i debiti erano già stati inseriti nel piano di riequilibrio. E’ opportuno avere un dialogo con l’amministrazione comunale anche per capire se presentare eventuale ricorso”.

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