I patti non erano questi. Calabrò e Russo chiedono a De Luca il rispetto del Salva Messina sull’ATM

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Scattano le prime reazioni all’interno dell’Amministrazione comunale in seguito all’annuncio del Sindaco Cateno De Luca sulla liquidazione dell’ATM. I consiglieri comunali Antonella Russo e Felice Calabrò, in una nota indirizzata al primo cittadino, chiedono il rispetto degli impegni assunti con il Salva Messina relativi all’azienda trasporti.

«La parte del Salva Messina – spiegano i due consiglieri –  relativa all’Azienda Trasporti Messina prevede, su emendamento votato dall’aula e proposto dagli scriventi consiglieri, che prima della trasformazione in società di capitale pubblico, il Consiglio di Amministrazione dell’ente riformuli tutti i bilanci non esitati dal Consiglio Comunale dal 2002 in poi, al fine di allineare gli stessi con quelli del Comune di Messina».

La possibile messa in liquidazione dell’ATM rappresenterebbe il mancato rispetto di quanto votato in aula, nel corso dello scorso consiglio comunale avvenuto il 15 ottobre, quando il Salva Messina è stato approvato. Uno dei punti chiave del progetto è la riorganizzazione dell’attuale servizio del trasporto pubblico e l’allineamento economico finanziario alle previsioni al vigente piano di riequilibrio finanziario. Inoltre, i consiglieri hanno evidenziato che spetta al Consiglio Comunale, secondo i dettami dell’art. 42 del Tuel, l’esclusiva competenza a porre in liquidazione le società partecipate comunali e aziende speciali.

Si aggiunge anche la preoccupazione per scelte, ritenute dai consiglieri, “poco ponderate e condivise”: «Rischiano di far commettere irreparabili danni al Comune, ciò anche in previsione della concomitante predisposizione della delibera di rimodulazione del piano di riequilibrio finanziario, nel quale certamente l’ATM riveste una posizione oltremodo rilevante».

Stando a quanto raccontano i consiglieri nella nota, i problemi che potrebbero sorgere sono legati al fatto che le partecipate,  non hanno più l’obbligo di “accollarsi” i debiti risultanti dalla liquidazione di una azienda speciale o di una società partecipata. I consiglieri si chiedono anche come si farà a far coesistere la procedura di messa in liquidazione con l’obbligatorietà di utilizzare il fondo vincolato per perdite reiterate negli organismi partecipati, introdotta dalla Legge di stabilità del 2014.

«Per questi motivi – concludono Russo e Calabrò – abbiamo chiesto al Sindaco, oltre il rispetto degli impegni assunti con il Salva Messina sull’ATM, di non attuare provvedimenti amministrativi non concertati con il Consiglio comunale, previa audizione anche delle parti sociali, che potrebbero comportare irreparabili conseguenze per il Comune di Messina».

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