LabDem al lavoro per cambiare la rotta del Pd in città

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“Un incubatore di idee. Questo è LabDem in Italia e questo deve essere a Messina”. A ribadirlo durante un incontro nella sede del PD al quale hanno partecipato numerosi esponenti del Partito Democratico, diversi dei quali appositamente giunti dalla provincia, i coordinatori regionale e locale Ciccio Barbalace e Peppe Fera, che hanno già organizzato i gruppi di lavoro.

Entrambi hanno messo subito i puntini sulle “i”. “Abbiamo aderito al progetto di Gianni Pittella di costruire il Partito Socialista Europeo, ma non siamo la corrente di Pittella per rifondare il PD − ha subito puntualizzato Fera −. E non siamo neanche un circolo di intellettuali: siamo un gruppo di persone che hanno deciso di impegnarsi per dare una svolta concreta al partito, prima che sia troppo tardi”.

Inevitabili i riferimenti al presidente del Consiglio Renzi, che “ha fatto parecchio per rompere gli schemi del vecchio modo di fare politica nel quale la sinistra si era ingabbiata, ma del quale non condividiamo molte scelte, a partire dalla riforma costituzionale e da quella elettorale. Insomma, siamo diversamente renziani”.

Dai molti interventi è venuta fuori la necessità di ripartire da zero. “Il partito deve cambiare – ha Riunione LabDem (Sala)sottolineato Luigi Beninati − ma deve avere la capacità di leggere le trasformazioni economiche e sociali e indicare la strada. Per farlo servono due cose: idee per modificarlo e la capacità di concretizzarle”.

A puntare molto sul coinvolgimento della base è Ciccio Barbalace, che ha illustrato ai presenti l’intenso lavoro svolto in tutta la Sicilia per coinvolgere il maggior numero di iscritti in questo progetto di svolta non più rinviabile. “Ci sono molti ragazzi, molti trentenni che dopo gli incontri mi si avvicinano e mi chiedono cosa possono fare concretamente. È a loro che dobbiamo fare riferimento se vogliamo cambiare le cose. La voglia di cambiare e di impegnarsi in prima persona c’è, sta a noi convogliarla per ottenere risultati concreti”.

Inevitabili i riferimenti a Messina e all’amministrazione Accorinti, bocciata su tutta la linea. “La Giunta ha dimostrato un’inadeguatezza assoluta –ha concluso Barbalace − ma pensare di andare a elezioni anticipate senza prima avere un’alternativa credibile da presentare come PD è fuori discussione”.

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