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“Passo o non passo?” Dilemma in Aula. Santalco “Felice ma non troppo”

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Negli ultimi due giorni, l’atmosfera in Consiglio comunale è divenuta frenetica. Tuttavia, il da fare non riguarda gli atti amministrativi per il presente e il futuro della città, ma la corsa alle nuove poltrone, figlia del rapidissimo (quasi arrogante) ritorno in politica di Francantonio Genovese. E’ ormai cosa nota: l’ex Sindaco di Messina è tornato alla carica con il passaggio in Forza Italia. Una manovra che ha scombussolato l’Aula, rompendo i vecchi equilibri e creandone al contempo di nuovi.

A Palazzo Zanca si respira aria di calcio mercato. C’è chi va, chi resta, chi attende. Eppure il civico consesso è ormai vicino a trovare il nuovo assetto che potrebbe già essere formalizzato nella seduta di questo pomeriggio.  Come già anticipato ieri (leggi qui: http://www.normanno.com/politica/48777/) alcuni consiglieri hanno sciolto le riserve. Il Pd si è ormai frantumato con il passaggio a Forza Italia dell’ex capogruppo Paolo David e del consigliere Vaccarino che presto saranno seguiti da Pagano, Cantali, Contestabile e dalla stessa presidente Barrile, che ieri ha incontrato il deputato Ferdinando Aiello. Ma il passaggio nelle file azzurre sarà graduale. Gli ex Pd, infatti, andranno a formare il gruppo Grande Sud fondato nel 2011 da Gianfranco Micciché. Una mossa che manterrà, almeno sulla carta, l’autonomia di Forza Italia, con Pippo Trischitta ben saldo nel ruolo di capogruppo. Ci sono ancora alcuni indecisi che si riservano qualche giorno di meditazione per scegliere quale maglia indossare. Nicola Cucinotta è tra i più dubbiosi, e alla fine potrebbe optare per la lista civica dei Progressisti Democratici. Situazione analoga per Zuccarello e Sindoni.

E poi si arriva quasi al paradosso. Giuseppe Santalco confluirà in Forza Italia, seppur in modo soft. Manterrà infatti la guida del gruppo ‘Felice per Messina’ ,  che si tingerà di azzurro nonostante sia riconducibile alla figura di Felice Calabrò, che ha invece scelto di rimanere fedele al Pd.

Il Partito Democratico dovrà ripartire da zero e al Comune potrà comunque contare sui consiglieri Russo, Iannello e Cardile. E proprio quest’ultimo traccia un primo bilancio, alla luce anche del possibile passaggio di Beppe Picciolo, deputato Dr alla Regione, che porterebbe con sé i consiglieri Amata, Carreri, Abate, Sorrenti, La Paglia e Interdonato. “Picciolo potrebbe confluire nel nuovo Pd – spiega Cardile – ma bisogna vedere se il partito è d’accordo. E’ una fase di transizione e di naturale incertezza, io rimango fedele al Pd per iniziare un nuovo percorso”.

L’Aula andrà dunque incontro a sostanziali cambiamenti. Resta da capire quali effetti questo terremoto politico avrà sulla città. Da quasi un decennio, Messina è andata incontro ad un inesorabile declino. Da destra si è passati a sinistra fino ad arrivare all’attuale parentesi civica di Accorinti. Insomma, a cambiare in città sono stati soltanto i colori politici.

Andrea Castorina

 

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