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Il Governo ci ripensa: Messina entra nel Masterplan

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Per ottenere le cose bisogna insistere. Il coro di protesta innalzatosi dopo l’inspiegabile assenza di Messina nel Masterplan per il Sud varato dal governo ha portato i suoi frutti. Da Roma ha ingranato la retromarcia inserendo la città dello Stretto tra i capoluoghi che beneficeranno dei finanziamenti stanziati da Renzi per lo sviluppo del Mezzogiorno. Esprime viva soddisfazione il sindaco Accorinti, tra i primi a criticare la scelta del governo che ancora una volta ha mostrato poca considerazione verso la città peloritana. “Apprendo con soddisfazione – dichiara il primo cittadino –  che nel Masterplan per il Mezzogiorno e’ stato adesso inserito uno specifico Patto per Messina”.

Esulta anche il Pd con i renziani Currò, Russo e Palano Quero. “Salutiamo con soddisfazione la notizia dell’inserimento della città di Messina nella lista dei Patti per le città previsti nel Masterplan per il Mezzogiorno approvato recentemente dal Governo Renzi, dal quale era stata inizialmente esclusa senza motivazioni plausibili. L’inserimento odierno certifica l’attenzione del Governo Renzi per l’area dello Stretto e per la città di Messina ed è frutto di  un lavoro di squadra  per il quale il PD messinese si è speso in primissima persona e con forte insistenza sin dal primo giorno, con il coinvolgimento diretto di Matteo Renzi, favorito dal sottosegretario Davide Faraone, e del Sottosegretario De Vincenti raggiunti personalmente nella stessa giornata di ieri dal deputato Tommaso Currò, in un’azione concertata col Commissario straordinario Ernesto Carbone.

L’inserimento nel Masterplan, tuttavia, è solo un’occasione di partenza per possibilità di futuro sviluppo della città di Messina, per il quale adesso serve che il Comune si doti al più presto di progettazione e pianificazione di sviluppo di lungo periodo da poter presentare al finanziamento comunitario e nazionale, a partire già dal 2016. Ciò significa che, al di là dei comunicati stampa di maniera, il Comune deve saper individuare concrete linee di progetto e idee di sviluppo al più presto possibile, onde non cadere nell’errore di ritenere che far parte di una mera lista possa costituire punto di arrivo e non, invece, solo punto di partenza di ulteriore pianificazione.

Infine, l’occasione è utile per far riflettere sul fatto che coloro i quali sono chiamati – spesso da tempo – a rappresentare Messina al Parlamento nazionale, piuttosto che apprendere con stupore e meraviglia delle esclusioni della città da politiche nazionali solo per diramare indignati comunicati stampa, si raccordino concretamente e facciano squadra – al di là delle appartenenze politiche e solo nell’interesse della città di Messina – per intervenire in fase di preparazione ed elaborazione di tali politiche. Perché intervenire a cose fatte, se pure è occasione ghiotta per comunicati stampa di facile sdegno, è tuttavia segno inequivocabile di sconfitta politica”.

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