Foto di Nina Santisi

Hotspot, Santisi:”Nessun baratto, basta illazioni”. Ma ora la deputazione nazionale si svegli

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“L’Hotspot non fa parte di alcun baratto, chi ha soltanto pensato una cosa simile ha commesso un errore gravissimo”. L’assessore ai Servizi Sociali, Nina Santisi, alza i toni e fuga ogni dubbio attorno alla creazione dell’Hotspot in città, struttura a cui l’amministrazione si dichiara fermamente contraria.

Sulla creazione dell’enorme centro per i migranti che sorgerebbe all’interno della Caserma Gasparro di Bisconte si sono scatenate polemiche e sospetti, uno fra tutti: che il grande centro di accoglienza profughi che il Ministero vorrebbe collocare a Messina rappresenti la merce di scambio  tra l’amministrazione comunale e il Governo nazionale: ok per l’Hotspot  se Roma ci eroga i 18 milioni  per i bandi per la riqualificazione delle periferie. Un classico do ut des,  visto che i due annunci sono avvenuti a poche ore di distanza.

Ma  Santisi rigetta con forza questa ipotesi:”Chi mette in giro certe voci è davvero marcio dentro – ha commentato – questa amministrazione non fa baratti su niente, tanto meno sulla pelle di chi scappa dalla guerra”.

L’assessore spiega anche il significato del video risalente a pochi mesi fa, quando il sindaco espresse la volontà di creare un grosso centro d’accoglienza per i migranti in città:”La nostra posizione è sempre stata chiara e limpida, noi diciamo un fermo No a tutte quelle strutture che per noi non rappresentano un vero luogo d’accoglienza e l’Hotspot lo è. In quell’occasione il sindaco parlò di centro intendendo l’intera città, chiamata ad accogliere coloro che fuggono alla ricerca di un futuro migliore e sereno”.

Polemica chiusa, quindi, la posizione dell’amministrazione non lascia scampo ad interpretazioni, ma adesso occorre capire come muoversi per evitare che il Governo nazionale passi dagli annunci ai fatti. L’Hotspot, almeno a parole, non piace a nessuno, ma serve una scossa da parte della deputazione nazionale chiamata a far sentire la voce di Messina nei palazzi che contano.

L’unico messaggio forte e chiaro è arrivgato dal deputato regionale di Sicilia Democratica, Giambattista Coltraro, che senza mezzi termini ha detto:”Roma vuole distruggere Messina, che rischia di divenire la seconda Lampedusa”. Da parte dell’onorevole Garofalo e del Senatore Mancuso (Area Popolare) è arrivato l’invito al Ministro dell’Interno, Marco Minniti, a riflettere.

Una posizione davvero troppo morbida se si vuol impedire che la città reciti, per l’ennesima volta, il ruolo di ultima ruota del carro, ma appare del tutto evidente che la sveglia debba suonare, e presto, per l’intera deputazione nazionale.

Antonio Macauda

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  1. Nel video accorinti parla di creare un centro in un luogo dismesso, già individuato, quello che dice l’assessore non è quindi esatto quando dice che il sindaco intende l’intera città come centro accoglienza, cosa che poi sarebbe ancora più pericolosa e assurda dell’hotspot…

  2. Anche la Santisi cerca di arrampicarsi sui muri lisci e difende un indifendibile soggetto che mente sapendo di mentire. Non esiste possibile difesa per chi, come Accorinti, non sa fare il proprio dovere di sindaco e cioè mentire ai cittadini. Santisi chi ti ha messo al posto che ti permette di prendere un ottimo emolumento? Accorinti , dunque devi difendere chi ti da la possibilità di portare a casa i soldi.

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