Gucciardi, assessore alla Sanità: le reazioni politiche

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Ieri è stato nominato assessore alla Sanità della regione Sicilia, Baldo Gucciardi, capogruppo del Pd, chiamato a sostituire la dimissionaria Lucia Borsellino. Non si sono fatte attendere le reazioni politiche.

Il capogruppo Pdr all’Assemblea regionale siciliana, Beppe Picciolo, ha dimostrato grande entusiasmo e gioia alla notizia: “Si apre nuovo corso per governo Crocetta. Prendiamo atto con soddisfazione della proposta di nomina ad assessore alla salute di Baldo Gucciardi, fatta personalmente dal presidente Rosario Crocetta”.

“Siamo contenti, e lo abbiamo già espresso per le vie brevi allo stesso Gucciardi – prosegue −, per un’indicazione che fa emergere un nuovo corso del governo regionale, sempre più connotato
politicamente. Riteniamo che l’amico Baldo Gucciardi possa svolgere al meglio la sua funzione se non altro anche per il profilo tecnico che gli riconosciamo nel settore della sanità”.

“Al prossimo assessore auguriamo buon lavoro nell’interesse della Sicilia – conclude Picciolo −, ben sapendo che, solo da un impegno concreto per il risanamento e grazie ad un leale rapporto di collaborazione con il Governo nazionale, presto, potranno giungere i tanto auspicati risultati essenziali per il bilancio della nostra Regione quali la riduzione della spesa di compartecipazione sanitaria e la conseguente riduzione delle addizionali irpef che gravano pesantemente sui siciliani”.

Di parere opposto è il gruppo parlamentare del M5S all’Ars, che boccia senza mezzi termini la scelta di Crocetta.

“Gucciardi alla Sanità? Una ulteriore spennellata di Bostik sulle poltrone, nulla di più, nulla di meno”: è questa la “cruda” dichiarazione del Movimento 5 Stelle.

“Crocetta – dicono i deputati – ormai si affida a qualsiasi cosa pur di puntellare un governo che scricchiola ogni giorno sempre di più e le indiscrezioni che danno con la valigia in mano pure Baccei, dopo la fuga di tre assessori in pochissimi giorni, non fanno che confermarlo”.

“Con questa nomina non si fanno certo gli interessi dei siciliani o della sanità − concludono −, si cerca solo di raccattare qualche consenso attorno ad un esecutivo bocciato da tutti, tranne che dalla politica, animata solo da puro istinto di conservazione e paralizzata dal terrore di nuove elezioni. In tanti all’Ars sanno che non verranno rieletti, l’unica ratio è quindi tirare a campare. Con l’unica certezza di portare a casa il maggior numero di stipendi possibile”.

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