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Frana A18. Le reazioni politiche e sindacali

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La frana che ieri ha determinato la chiusura della A18, ha provocato tante reazioni, politiche, sindacali, di comitati di cittadini e di tutti i messinesi che, ogni giorno, hanno bisogno di muoversi.

Tanti i disagi causati dalla chiusura della tratta che va da Giardini Naxos a Roccalumera. In serata la riapertura, dopo i controlli strutturali, di una sola corsia.

Oggi riportiamo la nota a firma di Giovanni Interdonato, per il Comitato “No frane” della riviera jonica messinese, Giacomo Di Leo, coordinatore provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori sez. di Messina, Francesco Urdì, Cub (Confederazione Unitaria di Base) di Messina, Nino Miceli, presidente Movimento “Aiutiamoci Noi”.

“Ancora una volta denunciamo un grave fatto, che poteva essere una strage, se la frana di ieri sull’A18 in direzione Letojanni-Sant’Alessio, fosse avvenuta in ore di maggior traffico e non alle 4 del mattino! La scarsa sicurezza e manutenzione dell’A18 era già stata denunciata dall’ACU- Associazione Consumatori Uniti nel febbraio del 2011 in seguito a setti morti nei primi trentacinque giorni dell’anno! Ancor oggi restano validi quegli inquietanti interrogativi: sono state fatte accurate indagini per verificare se la quota di legge (almeno il 35% dei cospicui pedaggi!) per investimenti sulla sicurezza e manutenzione ordinaria e straordinaria sia stata o meno effettivamente utilizzata (e come?) per tali finalità? Un dispositivo di decadenza della convenzione che affidava al Cas la gestione dell’A18 era stato emanato già in anni precedenti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per incapacità gestionale nel coprire i costi di esercizio con il pedaggio incassato e fatturato. Il controllo dell’ente è di competenza regionale, ma la regione Sicilia non è intervenuta in nessuna occasione per verificare e interrompere le situazioni strutturali di spreco, ne ai tempi di Cuffaro, ne’ con Crocetta che si limita a fare proclami… pertanto ribadiamo che è necessario che le istituzioni competenti avviino le procedure di decadenza del Cas, quale ente concessionario che gestisce le autostrade siciliane con tutti i risvolti giuridici del caso, ma che nessuna battaglia sulla sicurezza delle autostrade e strade siciliane possa essere vinta senza un controllo e una costante partecipazione dal basso dei cittadini, dei lavoratori e delle lavoratrici pendolari e residenti in quei luoghi, che non si devono limitare a lamentarsi ma ad organizzarsi e lottare per non essere schiacciati dalle frane e… dalla precarietà!”

Interviene anche la Cgil Messina, con un comunicato stampa.

“Inaccettabile che territori dell’isola continuino a pagare un prezzo alto in termini di sicurezza e disagi. Il sindacato pronto a una nuova mobilitazione per rivendicare risorse e interventi.
La chiusura oggi di un vasto tratto dell’A18 – dichiara il segretario generale della Camera del Lavoro, Lillo Oceano – è un fatto gravissimo con già pesanti conseguenze per lavoratori ed operatori economici. Il territorio continua a franare e ad essere penalizzato da un sistema viario oltre che ferroviario carente. “Oggi la Me -Ct, ieri un viadotto nel cuore della Sicilia”, si evidenzia. Ciò impone – ribadisce Oceano – un piano straordinario di interventi per questi territori sia sul fronte dissesto idrogeologico che su quello delle infrastrutture alla base di ogni prospettiva di sviluppo.
Davanti a questi fatti – si sottolinea – ci si aspetta solo una risposta forte del Governo, di attenzione per territori già fortemente colpiti dalla crisi economica e da mancati interventi per il Sud. Cgil Messina dopo le azioni di confronto e di proposte messe in campo in questi anni preannuncia una nuova iniziativa a novembre su questi temi, per rivendicare risorse e interventi”.

 

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