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Fondi asili nido: dopo la confusione di date spunta quella sulla reale cifra persa

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Continua ad apparire nebulosa la questione degli 80mila euro previsti dai fondi regionali per gli asili nido, che il Comune di Messina non è riuscito ad ottenere per aver presentato la documentazione necessaria in ritardo. All’impasse creato dal bisticcio di date che riguardano la vicenda, di cui ci siamo occupati nei giorni scorsi, si aggiunge la difficoltà a quantificare con esattezza la somma andata perduta. Secondo l’assessore alle Politiche Sociali Nino Mantineo, i fondi sfumati non ammontano a 80mila euro: “Messina avrebbe ricevuto 9mila euro, cifra relativa alle spese di gestione a cui sono sottoposte le famiglie che usufruiscono del servizio di asilo nido. Gli 80mila euro corrispondono al tetto massimo del contributo  che la Regione ha previsto nell’avviso pubblico”.

In realtà la somma di cui avrebbe potuto beneficiare Palazzo Zanca è comunque superiore. L’avviso pubblico redatto lo scorso 21 ottobre dall’assessorato regionale alla Famiglia e alle Politiche Sociali, consentiva alla città dello Stretto, insieme a Catania e Palermo, di presentare istanza per usufruire di due tipologie di finanziamento. La prima prevedeva un contributo per interventi da predisporre sulla struttura edilizia, la seconda assicurava fondi per il sostegno delle spese di gestione con la finalità di ridurre le rette a carico delle famiglie. La cifra massima che la Regione avrebbe erogato per entrambi gli interventi è di 80mila euro. Un’ulteriore agevolazione per i tre maggiori centri siciliani rispetto agli altri comuni siciliani che, invece, avrebbero potuto beneficiare soltanto di una singola tipologia di finanziamento. Dunque, la potenziale cifra perduta dalla città peloritana andrebbe calcolata basandosi sul tetto massimo di 160mila euro.

A prescindere dalla reale entità dei finanziamenti regionali, Messina ha perso una buona occasione per investire fondi in un settore delicato e non privo di problematiche. A riguardo, i consiglieri comunali Libero Gioveni e Daniela Faranda sottolineano il vero problema della questione. “Tralasciando l’effettivo ammontare dei fondi – spiegano i due consiglieri – è il principio che non va. Il modo con cui l’amministrazione ha trattato il denaro pubblico non è corretto, in un momento così difficile la città non può permettersi il lusso di perdere preziosi finanziamenti. Il chiarimento fornito dall’assessore Mantineo non ci soddisfa, non abbiamo la certezza che la cifra comunicata dall’assessore sia corretta. Approfondiremo la questione visto che l’avviso pubblico precisava soltanto l’importo massimo erogabile per le due tipologie di intervento. I soldi persi – concludono Gioveni e Faranda – avrebbero costituito un vero toccasana per un settore le cui criticità erano state evidenziate già durante il dibattito per il bilancio consuntivo del 2013”.

Andrea Castorina

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