Finanziaria. Ok ai finanziamenti per enti e teatri: 4 mln al Vittorio Emanuele

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Con il via libera di oggi pomeriggio all’articolo 22 della Finanziaria in discussione all’Ars, passano i finanziamenti “obbligatori” per un totale di 187 milioni per numerosi enti, dai teatri all’Irsap. Le voci di spesa maggiori, sono quelle riferite agli stipendi dei dipendenti dell’Ente Fiera del Mediterraneo, contributi all’Irsap (10 milioni) al Ciapi (2 milioni 341 mila euro), ai ‘carrozzoni’ regionali (Azasi, Espi, Ems) con 7 milioni 408 mila euro, all’Istituo regionale della Vite e del Vino, a cui andranno 4 milioni e 958 mila. Incrementati i fondi destinati agli enti parco che riceveranno per il pagamento del personale 14 milioni circa; 12 milioni al Teatro Massimo Bellini di Catania; al teatro Vittorio Emanuele di Messina quasi 4 milioni; 787 mila euro per Taormina Arte; 268 mila per le Orestiadi di Gibellina; 435 mila euro di contributi vanno alle associazioni antiracket, ammonta invece a 113 mila euro il fondo di solidarieta’ per le vittime di richieste estorsive. Azzerate le spese per le consulenze esterne e quelle alla voce “interventi di solidarieta’”, niente risorse per gli oneri del personale della Regione a Bruxelles, per l’istituto di incremento ippico, l’Ente di sviluppo agricolo e l’Accademia del dramma antico. decurtati anche i fondi ai Teatri e al fondo regionale per il cinema. Finanziata solo al scuola nazionale di cinema distaccata a Palermo, con 42 mila euro per il 2016; 280 mila euro vanno ai consorzi dei comuni che si occupano esclusivamente della gestione della valorizzazione dei beni confiscati, 100 mila euro al nucleo di tutela artistica dell’arma dei carabinieri, alle universita’ di Palermo,Catania e Messina 4 milioni e 900 mila euro; 81 mila euro vanno invece al servizio informativo agrometerorologico siciliano. Passa la linea durissima di Ardizzone che ha impedito ai parlamentari di presentare emendamenti per finanziare piccoli enti e associazioni. Si salvano anche Hellen Keller, l’istituto per sordomuti, gli istituti per ciechi di Catania e Palermo, la stamperia Braille, che avranno spazio in un emendamento sostitutivo dell’articolo 23 – la Tabella H – presentato dal governo; una difficile riscrittura per superare le forti tensioni d’aula

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