Ex Provincia con i conti in rosso. Cerreti: “Romano si dimetta”

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Gravi difficoltà economiche impedirebbero alla ex Provincia di Messina di occuparsi della manutenzione di strade ed edifici scolastici. Lo annunciava il Commissario Filippo Romano qualche settimana fa, puntando il dito contro i tagli del Governo e i mancanti funzionamenti. “Nel caso  – spiegava Romano – in cui si riscontrino problemi di viabilità o all’edilizia scolastica provinciale, a meno che non si tratti di criticità risolvibili in via ordinaria non potrà che procedersi alla chiusura del tratto stradale o dell’edificio a rischio”.

Sulla vicenda interviene con un comunicato stampa il movimento Liberi Insieme, rappresentato dal capogruppo Roberto Cerreti, già consigliere provinciale. Parole forti di Cerreti che invita il commissario straordinario a rassegnare le dimissioni. “Quanto dichiarato dal funzionario prefettizio in carica commissariale, anche se fotografa l’attuale situazione di disagio delle casse provinciali, non può assolutamente essere accettato da una figura istituzionale nominata fiduciariamente dal Governo regionale siciliano, rappresentando in tutti propri limiti, il difetto di interazione costruttiva del dott. Romano con lo stesso Governo Crocetta e con l’Assemblea Regionale Siciliana, al fine di garantire l’efficacia d’azione di un Ente che guida dal 2013 ininterrottamente”.

“Inoltre – continia Cerreti – tralasciando tutte le ipotesi nefaste per cui, secondo quanto comunicato alle diverse Autorità, potrebbero verificarsi interruzioni di servizi di pubblica utilità costituzionalmente garantiti, appare oltremodo anomalo, soprattutto per chi come il sottoscritto nei diversi anni di attività istituzionale presso la Provincia Regionale di Messina ha ricoperto anche il ruolo di Presidente della commissione consiliare al Bilancio e Patrimonio, che l’ipotesi di inefficacia dell’azione commissariale venga dirottata e ridotta esclusivamente a quei fondamentali settori quali la viabilità e l’edilizia provinciale, lasciando indenni altri settori o voci di bilancio che potrebbero essere riviste e rappresentare fonte di risparmio economico e garanzia, quindi di una maggiore efficacia dell’Ente, quali ad esempio i servizi provinciali esternalizzati o le spese di rappresentanza e missione”.

Non stranisce al contrario – si legge nella nota – la particolare sensibilità istituzionale mostrata dal reggente dell’ex Ente, che a personale avviso, dichiarata prudentemente la propria incapacità d’amministrazione straordinaria nei succitati settori e l’assenza di un piano d’intervento e supporto economico concordato e condiviso con i vertici dell’esecutivo e del parlamento regionale, dovrebbe, memore del nobile proprio ruolo d’origine, rappresentare, nelle criticità dallo stesso rese note, le proprie dimissioni dal ruolo, evitando di essere ricordato come protagonista dell’involuzione istituzionale, gestionale ed amministrativa dell’Ente messinese, anche se questo, e capisco bene, sarebbe un enorme sacrificio e significherebbe rinunziare, secondo decreto presidenziale, all’indennità di funzione di € 4.960,00 al mese, oltre al trattamento di missione”.

“Sicuramente – conclude il movimento Liberi Insieme –  si può imputare all’inadeguato Governatore l’idea, la proposta, la volontà di aver voluto tentare di rivoluzionare mediaticamente il sistema Province ed anche l’incapacità di non aver saputo dare un seguito ai propri propositi, ma quanto dichiarato dal commissario straordinario è grave e meriterebbe opportune riflessioni e soluzioni, soprattutto rapportate allo stato di allarme a cui, dopo quanto dichiarato, è costretta la popolazione istituzionale provinciale e tutti i cittadini del messinese”.

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