Donatella Sindoni era ineleggibile. Lo ha stabilito il Tribunale

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Il consigliere comunale Donatella Sindoni era ineleggibile. Lo ha stabilito il Tribunale di Messina che questa mattina ha notificato l’atto di decadenza immediata al segretario generale Antonio Le Donne. Sindoni, tra i firmatari della mozione di sfiducia, all’epoca delle elezioni militava nel Pd per poi transitare nella lista Grande Sud. Al suo posto è pronto a subentrare Giuseppe Siracusano che nel 2013 ottenne 782 preferenze.

Ma la partita resta ancora aperta.  “Non ho letto la sentenza – spiega Sindoni –  ma sono convinta  – ha dichiarato Sindoni –    e con il supporto del mio avvocato faro ricorso in appello. Non ho ancora letto la sentenza, ma faremo ricorso in appello”.

La vicenda trae origine dalla lettera presentata dall’ex consigliere comunale Pd Giovanni Cocivera che,  citando una legge regionale del 1992,  aveva  invitato il segretario generale del Comune Antonio Le Donne ad accertare eventuali ipotesi di ineleggibilità vista la carica di rappresentante legale di un laboratorio d’analisi ricoperta dalla stessa Sindoni al momento dell’elezione. Cocivera probabilmente aveva tratto spunto dall’intervista che un giornalista, Michele Schinella, aveva fatto a Donatella Sindoni: lì, Schinella aveva sollevato il caso, riportando la  norma della legge regionale 31 del 1986 (articolo 9), che stabilisce “l’ineleggibilità del rappresentate legale della struttura convenzionata con l’Asp” .

Come riportato dagli avvocati Antonio Saitta e Maurizio Parisi i giudici hanno chiarito come la condizione del titolare di uno studio convenzionato (o accreditato) con il servizio sanitario sia privilegiata nella ricerca dei consensi, così alterando la condizione di parità tra tutti i candidati che costituisce un presupposto indefettibile per l’esercizio del diritto di voto. Sulla base di tale principio, suffragato da numerose pronunce della Corte di cassazione e della Corte costituzionale, sono stati giudicati fondati i rilievi mossi dai ricorrenti e dichiarata l’ineleggibilità dell’interessata. Anche il P.M., Dr. Piero Vinci, aveva concluso in udienza per l’accoglimento del ricorso.

A seguito di tale pronuncia il Consiglio comunale, prima di qualsiasi altra delibera, ha l’obbligo di prendere atto della decadenza della Cons. Sindoni e di procedere alla surroga con il primo dei non eletti, l’Avv. Giuseppe Siracusano.

 

(667)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  1. Ritornerà mai i soldi presi?

error: Contenuto protetto.