Dimissioni Mantineo. Rizzo (CittadinanzAttiva): “Non è solo colpa degli altri”

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Hanno suscitato parecchie reazioni le presunte dimissioni dell’assessore ai Servizi sociali, Nino Mantineo. Ad analizzare il comportamento del possibile dimissionario è Angela Rizzo, coordinatore provinciale del Tribunale per i Diritti del Malato di CittadinanzAttiva, che dichiara: “Nino Mantineo si è dimesso (?) da assessore con delega ai Servizi Sociali della giunta Accorinti, perché, a suo dire, impossibilitato a svolgere il suo ruolo ed anche perché ha dovuto prendere atto “in modo chiaro e senza incertezze, della crisi e della paralisi che attraversa il Dipartimento dei servizi sociali, a partire dalla gestione dei fondi Pac, ma, io ritengo, più in generale nella sua organizzazione che, come denunciato più volte, non appare né razionale e né funzionale rispetto ai suoi obiettivi”,  il tutto da addebitare  all’assenza del sindaco ed all’inerzia del segretario-direttore generale e dei funzionari del Dipartimento. Ma è solo colpa degli altri?”

“Mantineo – prosegue -, al di la delle dichiarazioni di facciata, ha dimostrato, fin dall’inizio della sua attività di assessore, di non voler cambiare nulla proponendo alla Giunta la delibera 927 del 19 novembre 2013 e da come ha eterodiretto la Consulta del volontariato, svuotandola di ogni ruolo significativo. Se la situazione dell’Assessorato ai Servizi Sociali era questa, ed a parere della sottoscritta lo era, perché allora ha voluto organizzare i tanto strombazzati Stati Generali, a cui CittadinanzAttinanzAttiva si è rifiutata di partecipare perché li riteneva una inutile passerella che serviva solo a nascondere lo sfascio?”

“Ci auguriamo – conclude Angela Rizzo, coordinatore provinciale del Tdm -, ammesso che il sindaco Accorinti abbia uno scatto d’orgoglio, che chi prenderà il suo posto sia in grado di dare le giuste direttive agli uffici che si occupano dei Servizi Sociali e, soprattutto,  farle eseguire, mettendo come obiettivo di fondo del suo impegno la necessità di dare risposte adeguate ai bisogni primari dei cittadini, documentati dalla Caritas e da altre benemerite Associazioni, e tenendo, nel contempo, presenti le legittime aspettative di coloro che operano nel settore. A queste condizioni non mancherà il leale e costruttivo contributo del Tdm”.

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