Decreto Tari, Ialacqua: ” Il Comune non è pronto. Pensare di attuarlo è una follia”

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Da oggi entra in vigore il decreto sulla Tari, il provvedimento del ministero dell’Ambiente che traccerà e misurerà i rifiuti casa per casa, condominio per condominio. In altre parole saranno valutati il peso e il volume che saranno conferiti nella raccolta differenziata, da lì si attueranno i parametri per i pagamenti.

Il decreto scatta in tutta la Sicilia, ma il Comune di Messina, è pronto a recepirlo?  Lo abbiamo chiesto all’assessore all’Ambiente, Daniele Ialacqua.  “No, non siamo ancora attrezzati per la sua attuazione. Non si può partire in quarta, qua non si sta parlando di raccolta differenziata, ma dei rifiuti urbani residui prodotti dai condominii.  La situazione attuale non consente di fare voli pindarici. Il decreto per la raccolta differenziata esiste dal 1997, nessuno se n’ è mai accorto, quando si è insediata questa Giunta è diventata improvvisamente una priorità per tutti. Attualmente viviamo una fase di transizione e pensare di attuare questo decreto è pura follia”.

Per Ialacqua, però, il Comune non rischia alcun tipo di sanzione: “Il Comune già oggi è fuori dal decreto, così come lo è stato negli ultimi vent’anni. La nostra priorità è la nascita della Messina Servizi Bene Comune che avrà il compito di mettere il Comune nelle condizioni di poter rispettare il decreto“.

Circa la tariffa corrispettiva che dovrà essere calcolata in base al servizio offerto alla cittadinanza, Ialacqua aggiunge: “Il decreto non è attuabile nella sua interezza, quindi anche la tariffa corrispettiva. Nel regolamento Tari esiste una voce per cui in caso di emergenza sanitaria proclamata dall’Asp, si può richiedere una parte del rimborso di quanto pagato”. 

Insomma, tanto per cambiare, Roma legifera e Messina si troverà in ritardo ai nastri di partenza.

Antonio Macauda

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