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De Luca furioso contro il Consiglio Comunale: «Parlate per giustificare la vostra esistenza»

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Senza peli sulla lingua alcuni membri del Consiglio Comunale hanno criticato l’operato di Cateno De Luca in questo primo anno di mandato. Ma alcune cose al Sindaco di Messina proprio non sono andate giù e quando è arrivato il suo turno la tensione in Aula si tagliava col coltello.

Ma cosa è successo? Stamattina il sindaco Cateno De Luca ha presentato in Consiglio Comunale la relazione del primo anno di mandato illustrandone a grandi linee i contenuti. Passata la parola ai membri del Civico Consesso, questi hanno espresso il proprio parere su quanto detto e su quanto è successo in questi 14 mesi di amministrazione. Dalle partecipate, ai metodi spesso bruschi del Primo Cittadino, ai ritardi sul piano presentato dalla Giunta per il risanamento della città, dal centrosinistra al Movimento 5 Stelle non poche critiche sono piovute sulla testa del Sindaco.

La risposta di Cateno De Luca ai consiglieri comunali

«Dovremmo scrollarci di dosso quest’idea che tutto vada male – ha esordito Cateno De Luca. C’è qualcuno che può negare che sul panorama regionale siamo una città che sta recuperando risorse e opere? C’è qualcuno che può negare che abbiamo superato le altre città metropolitane della Sicilia? Per la raccolta differenziata, in regione, stiamo doppiando gli altri. Il Tg3 ha parlato di Messina in modo sopredente di come da ultima delle città siciliane in termini di interventi di messa in sicurezza delle scuole sia risalita».

«Leggetevi la relazione – ha tuonato il Primo Cittadino. Il piagnisteo è umiliante. Abbiamo ottenuto la performance più importante sul PON Metro a livello nazionale. Sono dati ufficiali, lo dico per i distratti. Ma voi in quest’Aula di quale Messina state parlando? Ma è possibile che solo per giustificare la nostra esistenza dobbiamo parlare di questioni che non rappresentano più quello che siamo?».

Per quel che riguarda, invece, le critiche alle sue modalità di relazionarsi con i cittadini, il Sindaco ha risposto in particolare al Movimento 5 Stelle: «Io comunico tramite Facebook, ho imparato da Beppe Grillo e voi che fate? – ha tuonato. Rinnegate il vostro padrone? Avete dimenticato i “vaffa” di Beppe Grillo?»

Per quel che riguarda, invece, il risanamento, il sindaco ha dichiarato: «Sulle baracche, per completare il tema, avevamo i soldi per prendere in affitto gli immobili e far uscire tutti, ma mi serviva la dichiarazione dello stato di emergenza. Avevamo individuato un percorso e le risorse, eravamo pronti. Questo tentativo è servito a rimettere al centro dell’agenda del governo nazionale la questione».

Secca anche la risposta a Gaetano Gennaro e Alessandro Russo che, in maniera diversa, avevano posto l’attenzione sulle società partecipate e, in particolare, su Arisme, Messina Patrimonio Spa e Messina Social City, le tre create dalla Giunta De Luca. «Qui mi si accusa di aver aumentato le partecipate – ha dichiarato –, ma scusate, il quadro delle partecipate è stato deciso nel Salva Messina, che è stato approvato. Ditemi quale società partecipata non dovevo costituire. È tutto in linea con quello che avevamo preventivato nel Salva Messina».

Poi si è rivolto ad Alessandro Russo che lo aveva invitato a tenere maggiormente in considerazione i corpi intermedi, come per esempio i sindacati: «Nessuna amministrazione si è mai confrontata con le organizzazioni sindacali su una manovra come il Salva Messina o sui bilanci – ha sottolineato De Luca. Io ad ogni passaggio cruciale mi sono confrontato sempre con le organizzazioni sindacali».

Per quel che riguarda il metodo da tanti contestato, De Luca è stato altrettanto diretto: «Il mio metodo i risultati li sta portando, quando mi porterete metodi alternativi realistici, con numeri, carte, non chiacchiere, ne riparleremo. La forza politica che sta sull’Aventino (riferito al Movimento 5 Stelle, ndr) non ha proposto alcuna alternativa che non fosse il dissesto».

Se sulle prime, e durante buona parte della sua risposta all’Aula, il sindaco Cateno De Luca ha mantenuto un tono di voce piuttosto elevato, non celando il proprio nervosismo, sul finire ha assunto un tono più conciliante.  «È importante – ha concluso – che il “dopo De Luca” sia incardinato in un contesto che sia diverso da quello che abbiamo ricevuto noi. Mi piacerebbe fare tante cose, e grazie a voi questa città se lo potrà permettere. Alla fine conclamo un fatto. Abbiamo fatto un percorso di 15 mesi, insieme, tutti (anche l’opposizione), che ci ha consentito di raggiungere dei risultati. Se questo è lo spirito che caratterizzerà il presente e il futuro allora faremo tanto altro».

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