Concorso al Comune, a Trischitta non tornano i conti: “Le nuove assunzioni devono essere 154”

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Le assunzioni esterne previste dal concorso per il Comune di Messina non devono essere 30 ma 154, almeno stando alle risorse economiche previste nel bilancio.

Il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Trischitta, entra a gamba tesa sulla vicenda del concorso pubblico del Comune, che ha interrotto un blocco che durava dalla metà degli Novanta, ultimo momento in cui Palazzo Zanca ha effettuato delle assunzioni esterne. All’esponente del centrodestra però i conti non tornano, soprattutto se si pensa ai parametri stabiliti dal Piano di Riequilibrio decennale.

L’attuale dotazione organica di Palazzo Zanca ammonta a 1.757 unità, su una pianta organica di 2.288, ma quest’anno saluteranno il Comune gli ultimi cento dei trecentotto dipendenti pensionabili dal 2013 ad oggi, dato da cui parte la valutazione di Trischitta: “Il Comune ha stabilito di applicare il turn-over del 50%, vale a dire che per ogni due dipendenti che vanno in pensione, l’ente deve provvedere ad un’assunzione – ha dichiarato -. Dai cento dipendenti che andranno in pensione quest’anno, il calcolo totale delle somme risparmiate ammonta a nove milioni e mezzo di euro, di questi, quasi quattro milioni sono destinati al Piano di Riequilibrio, ma oltre 5 milioni e mezzo di euro sono per nuove assunzioni. Sinceramente non penso che 30 nuovi dipendenti costino così tanto e mi domando che fine abbiano fatto questi soldi. Sulla base di queste cifre, mi chiedo come mai Palazzo Zanca si limiti ad assumere solo 30 unità e non le 154 che invece sarebbero previsti dal turn-over. Nel decennio 2013-2022 i dipendenti che andranno in pensione saranno 765, di questo passo c’è il rischio che il prossimo sindaco di Messina si ritrovi ad amministrazione un Comune pericolosamente sottodimensionato”.

Trischitta commenta negativamente anche le categorie richieste dal Comune: “Sono tutte categorie in ambito amministrativo e informatico, così facendo c’è il rischio che a partecipare al concorso siano tutte persone che hanno già esperienza nella pubblica amministrazione, come gli ex dipendenti della Provincia o i dipendenti pubblici di origine siciliana che lavorano in altri Comuni e che voglio tornare nella nostra regione. Però non si fa nessun riferimento ad altre categorie professionali di cui Palazzo Zanca ha bisogno, come giardinieri, operai e custodi”.

(833)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.