C7, da Messina parte la riscossa dei sindaci del meridione

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Erano seduti tutti quanti al tavolo per la prima volta i sette rappresentanti delle più importanti Città Metropolitane del Meridione, per quella che è la prima Conferenza Programmatica da cui nasceranno delle proposte da portare assemblea Anci e poi al Governo.

Un punto di partenza, che ha visto come teatro il Salone delle Bandiere del Comune di Messina dove c’era attesa per l’arrivo del ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia. Assenti, invece, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistriis, quello di Palermo, Leoluca Orlando, e quello di Caglia, Massimo Zedda.

Al tavolo dei relatori c’erano invece i sindaci di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, di Catania, Enzo Bianco, di Cosenza (in qualità di delegato Anci all’urbanistica e ai lavori pubblici), Mario Occhiuto, la segretaria generale dell’Anci, Veronica Nicotra, la coordinatrice nazionale Anci al Comitato delle Regioni, Micaela Fanelli, il direttore mercato e coordinamento operativo della Banca del Mezzogiorno, Mario Torrisi, e il presidente di Confindustria Digitale, Elio Catania.

Da Messina, dunque, parte la riscossa dei sindaci del sud del paese, quel sud assetato di lavoro e sviluppo, stanco di dover pagare lo scotto di una carenza infrastrutturale che lo taglia fuori dal resto del paese e del continente, facendo disperdere un patrimonio di enormi dimensioni.

Proprio sulla carenze infrastrutturali si è concentrato il sindaco, Renato Accorinti: “Non siamo qui per lamentarci ma per proporre. C’è un’Italia che va a due velocità, questo è palese, siamo sull’orlo del tracollo e se siamo arrivati a questo punto è perché in passato si è chiesta l’elemosina al  Governo invece di rivendicare diritti. Il vento sta cambiando, il Masterplan non è un modo per dare finanziamenti a  pioggia ma per pagare progetti esecutivi. Le ferrovie in Sicilia sono anni indietro rispetto al resto del paese, l’aeroporto di Catania serve migliaia di utenti ma non è collegato con la ferrovia, basta questo dato per far capire di cosa stiamo parlando”.

Che il sud debba ripartire alle infrastrutture lo pensa anche il sindaco di Catania, Enzo Bianco: “Il sud è stato cancellato dall’agenda politica dei vari Governi. Chiediamo all’Esecutivo di dare un deciso colpo d’acceleratore, non ci può essere sviluppo nel paese senza un meridione che si metta al passo. Infrastrutture e incentivi fiscali per le aziende, questo chiedono i sindaci del meridione di qualsiasi colore politico che annualmente si riuniranno per avanzare tutte le proposte da fare al Governo”.

Antonio Macauda

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