Buoni pasto Polizia Municipale, un fardello da 110mila euro

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Tre anni di confronti e tavoli tecnici tra l’amministrazione e i sindacati per arrivare ad avere una determina ed un probabile nuovo debito fuori bilancio da 110mila euro. Dei buoni pasto per gli agenti della Polizia Municipale si è iniziato a discutere nel 2009, lì si è presa coscienza che la materia andava in qualche modo regolamentata, ma solo nel 2012 si è arrivati a pubblicare una determina dirigenziale che ne detti le linee guida.

Il sistema dei buoni pasto è stato poi regolamentato in questo modo: ogni turno di lavoro dura sei ore e i buoni pasto si possono richiedere nelle fasce orarie che vanno dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19. Nello specifico, però, a creare questo debito sono quei buoni pasto consumati, e non riconosciuti, per i servizi extra eseguiti oltre turno, come l’accompagnamento in caso di soggetti sottoposti a  Tso (Trattamento Sanitario Obbligatorio)  o il servizio d’ordine pubblico durante le processioni.

Il debito nasce perchè l’amministrazione Buzzanca, all’interno del bilancio, non aveva previsto una voce per coprire le spese necessarie per i ticket pranzo. Una decisione che l’ex vicesindaco, adesso consigliere comunale, Franco Mondello, spiega così: “A suo tempo abbiamo optato per valutare i buoni pasto come un bene accessorio e non necessario. Ci fu un lungo confronto con i sindacati soprattutto dovuto alla scelta della fascia oraria su cui far ricadere la possibilità di accedere al servizio. Chi, ad esempio, finiva o iniziava il turno alle 13,30 non poteva accedervi”.

Dopo un confronto di oltre tre anni,  è arrivata la determina, ma anche i soliti intoppi burocratici: “C’è stata una determina dirigenziale, ma anche una modifica del regolamento per permettere agli agenti che svolgevano servizi oltre il turno prestabilito di poter ricevere il buono pasto. Purtroppo  l’ufficio di Ragioneria ha bloccato l’iter”– ha concluso Mondello.

L’esponente dei Centristi, dunque, grazia l’operato della vecchia Giunta, nonostante l’enorme mole di tempo che ha portato alla nascita di questi atti, prima dello stop imposto dalla Ragioneria. Eredità lasciate dal recente passato che tornano a farsi sentire, visto che, come abbiamo raccontato ieri, la delibera è stata esitata dalla commissione Bilancio con un’astensione tecnica dovuta all’assenza in aula dei dirigenti chiamati a dare spiegazioni sulla natura di questi debiti.

Il problema è che questi 110mila euro potrebbero diventare molti di più, così come annunciato dal responsabile del Silpol, Giuseppe Gemellaro: “Noi come sindacato di polizia abbiamo già presentato un atto stragiudiziale nei confronti del Comune, per questa grave inadempienza. Dopo le vacanze di Pasqua gli agenti passeranno alle denunce singole. Attualmente la Polizia Municipale ha riconosciuto quei buoni pasto che spettano a qualsiasi altro dipendente comunale”.

Gemellaro annuncia anche delle manifestazioni: “Domani faremo sentire la nostra voce al Segretario Generale, Antonio Le Donne. Chiederemo che vengano sbloccati i buoni pasto già riconosciuti per il 2017”.

Quindi, facendo un rapido riepilogo, si hanno tre anni di parole al vento e buoni propositi, una determina applicata solo in parte e l’ennesimo debito fuori bilancio che rischia di gravare sul Comune. Benvenuti a Palazzo Zanca.

Antonio Macauda

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