Autorità portuale D’Alia: “Fare sistema con la Calabria”. E sulla sfiducia: “Non credo passi”

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Mentre il presidente della Regione Rosario Crocetta si dice pronto a continuare la battaglia per garantire autonomia all’Autorità portuale di Messina, il leader di Centristi per l’Italia Gianpiero D’Alia si preoccupa invece di sfruttare al meglio l’accorpamento con Gioia Tauro. “Siamo dentro la più grande Autorità di sistema del Sud – ha spiegato D’Alia questa mattina durante una conferenza stampa a Palazzo Zanca -. Serve mettere da parte tensioni e battaglie politiche e puntare a sfruttare un’occasione unica per lo sviluppo della città. Bisogna ridare vitalità a ciò che attualmente non funziona a dovere, aprirsi agli operatori economici con l’abbattimento dei tempi e dei costi logistici. Il nuovo porto di Tremestieri può dirottare lo spostamento degli approdi verso Reggio Calabria nell’ottica di una nuova rimodulazione che punti anche a sfruttare il sistema intermodale di Giammoro”.

Per D’Alia occorre innanzitutto concretezza. “Non è il tema della sede a dover tenere banco, ma è opportuno aprire un tavolo di confronto che permetta a Regione e Città Metropolitana di dialogare con il governo. L’unica alternativa era la creazione di un’unica Authority regionale, ma le scelte sono andate in un’altra direzione. Adesso serve avere garanzie sulle risorse territoriali, sul riconoscimento della specificità dell’area dello Stretto, lavorando al contempo per un nuovo Piano regionale dei trasporti. Il tempo concesso dall’attuale proroga è troppo ristretto, bisogna attivarsi per creare una governance che rispetti il ruolo paritario di Sicilia e Calabria”.

D’Alia ha poi riflettuto sull’attuale situazione politica di Palazzo Zanca. Sulla possibile sfiducia, nonostante sia stato proprio il suo gruppo a proporre la mozione insieme a Ncd, l’ex ministro nutre qualche dubbio. “Non credo si faccia – ha spiegato D’Alia -, l’importante è chi decide di mantenere in vita l’attuale amministrazione si comporti coerentemente votando gli atti necessari a sostenerla. Dopo aver visto che qualche consigliere ha firmato la mozione, ma poi ha dichiarato di non votare – il riferimento è alla presidente del Consiglio Emila Barrile -, ritengo che Accorinti rimarrà in carica. C’è comunque bisogno di chiarezza, la proposta di sfiducia da noi presentata nasceva da un problema di legittimazione di un civico consesso in cui molti componenti hanno repentinamente cambiato casacca politica. Abbiamo sollevato il sentimento di sfiducia che c’è in città nei confronti dell’attuale Giunta”.

Al leader dei Centristi non è poi sfuggito il netto cambio di rotta dell’amministrazione comunale con l’ormai famoso patto di fine mandato proposto ai consiglieri. “Dalla lettera firmata dal Sindaco si evince come si sia passati dalla fase ‘noi buoni, voi cattivi’ a una maggiore apertura e dialogo. Questo è avvenuto dopo le dimissioni di Luca Eller”.

E lo stesso Eller, impegnato a togliersi vari sassolini dalla scarpa dopo la rottura con Accorinti, nei giorni scorsi ha manifestato più di una perplessità sui conti di Palazzo Zanca. “Le parole di Eller mi hanno fatto riflettere – ha precisato D’Alia – così come il rifiuto di Giuseppe Cannizzaro a prendere l’incarico di assessore al Bilancio. Continuo a ripetere che se si fosse dichiarato il dissesto nel 2008, adesso le condizioni finanziarie sarebbero state migliori. Non dimentichiamoci che, a differenza di Catania e Palermo, Messina non ha mai beneficiato di aiuti del governo”.

In ultimo, così come dichiarato al nostro giornale, D’Alia ha smentito categoricamente ogni accordo con Francantonio Genovese. “E’ mio amico – ha precisato – , ma il passaggio a Forza Italia è stato uno sbaglio. Non c’è mai stata alcuna intenzione di fare accordi politici”.

Andrea Castorina

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