60esimo Conferenza UE. Grasso: “Lo spirito di Messina serva per rilanciare l’Europa”

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E’ toccato al Presidente del Senato Pietro Grasso chiudere le celebrazioni nell’ambito del sessantesimo anniversario della Conferenza di Messina. Grasso è intervenuto questa mattina nel salone delle Bandiere in cui si è svolto il convegno conclusivo della serie di eventi organizzati dall’amministrazione comunale.

Intenso il discorso della seconda carica dello Stato. “La tragedia che lo scorso aprile si è verificata nelle acque del Canale di Sicilia – spiega Grasso – seguita senza interruzione fino ai giorni scorsi da altri naufragi, hanno rivelato agli occhi del mondo la gravità della catastrofe umanitaria in corso e la nostra collettiva responsabilità. Al turbamento delle coscienze e ai sentimenti di umana pietà devono seguire azioni perché questo non accada mai più”.

Il presidente Pietro Grasso getta delle linee guida per evitare che tragedie simili si ripetano. “Io sostengo appieno lo sforzo del Governo italiano – precisa –  per chiamare alla responsabilità e alla solidarietà i paesi europei e accolgo come primi passi utili i progetti di intervento delle istituzioni europee sui diversi piani. Per prima cosa, un sistema efficiente di sorveglianza e soccorso in mare, di riconoscimento dello status di rifugiati e di accoglienza, secondo una giusta e solidale distribuzione degli oneri e dell’impegno. Poi un impegno contro gli infami trafficanti di persone, le reti criminali transnazionali che gestiscono tutte le fasi del turpe commercio. Quindi una azione politica profonda e di lungo periodo, di dialogo e cooperazione. Il Mediterraneo, epicentro di esperienze grandiose, ha unito le due sponde molto più di quanto non dica la vuota retorica dello scontro di civiltà”.

“Ecco, io credo che interpretare lo spirito di Messina con gli occhi del presente – continua Grasso – significhi impegnarsi per ridare slancio al sogno europeo, con più democrazia, con più sviluppo, con l’unione di intenti che uomini valorosi qui a Messina seppero pensare e interpretare. Significa proteggere e promuovere davvero i valori, i diritti, i principi emersi faticosamente dai conflitti, dalla barbarie che l’Europa ha vissuto a più riprese. Significa credere nella bellezza di un mare nel quale le civiltà non si scontrano, ma si riconoscono e si rispettano: un luogo in cui le diversità non sono contrapposizioni ma declinazioni della nostra incancellabile, preziosa umanità”.

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