Dimissioni Zaccone, il Consiglio: “E’ colpa di Signorino”

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consiglio comunaleL’ordine del giorno prevedeva la discussione del contratto di servizio dell’Amam, ma la seduta di ieri è servita al Consiglio comunale per fare il punto della situazione dopo l’annuncio di dimissioni del presidente dei revisori dei conti Dario Zaccone. Ma sulla volontà di lasciare l’incarico pesa il mancato preavviso di 45 giorni previsto dal Tuel (leggi qui: http://www.normanno.com/politica/51974/).
Ancora una volta l’Aula ha stigmatizzato l’atteggiamento della Giunta e le palesi difficoltà con cui la città ogni giorni è costretta a confrontarsi, vista la mancata approvazione del Previsionale 2015.  I consiglieri hanno espresso solidarietà a Zaccone, invitando nuovamente l’assessore Signorino ad emularlo, facendosi da parte.
E’ dunque andata in scena il classico copione che vede i consiglieri elencare le “malefatte” di questa amministrazione, invocando il Sindaco Accorinti ad azzerare tutto.  “A differenza di alcuni miei colleghi – ha spiegato Daniela Faranda –  io non penso che per l’attuale situazione in cui versa finanziariamente il nostro Comune, l’unico responsabile sia il vicesindaco. Stiamo assistendo a troppi strappi istituzionali, ultimo in ordine di apparizione sembrerebbe essere in procinto di verificarsi con l’Asp che oggi è intervenuta drasticamente sul mercato Sant’Orsola; stiamo accettando troppi ritardi e omissioni, con tutte le conseguenze del caso. Niente bilancio, nessuna osservanza delle regole, niente rispetto di questo Consiglio al quale non si ritiene neppure di far sapere quale sia il contenuto della missiva dell’assessore Signorino indirizzata al ministero dell’Interno. Questa città è una città abbandonata e offesa dal’atteggiamento e dal pessimo modo in cui sta procedendo l’esecutivo. I Revisori dei conti non possono fare miracoli e ringrazio il dottore Zaccone per il serio impegno portato avanti sin qui, il Collegio ha messo per iscritto in uno dei tanti pareri, di essere andato ultra petita, cioè facendo più di quanto avrebbe dovuto pur di sanare l’insanabile : un impegno sempre concreto e puntuale. Ma comprendo che ritenendo di non poter far bene il proprio dovere, si sente obbligato a rinunciare al proprio ruolo. E noi, rappresentanti dei cittadini sviliti nel ruolo e senza alcun peso agli occhi di questa Giunta che risponde solo a se stessa e non rende conto a nessuno, men che meno alla cittadinanza -nè direttamente nè tramite i suoi rappresentanti- abbandoneremo il campo?”
Un agire sconsiderato, insensato ed inspiegabile che si traduce nell’assoluto nulla o peggio ancora in danni forse irrimediabili per la città. L’abbandono di Zaccone è solo un paragrafo di questa inquietante storia: è l’ennesima goccia che cade dentro un vaso che è colmo e che è, come quello di Pandora, pieno di troppe conseguenze negative di un metodo scellerato “.

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