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Università. In Russia per 24 mesi. È quanto accadrà a due studenti messinesi

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tn studentein russiaUn’avventura di due anni nella lontana Russia, per coltivare una passione sbocciata nella aule dell’Università. Massimiliano Romano, 22 anni, di Messina e Magdalena Seget, 28 anni, di origini polacche ma residente a Spadafora, entrambi laureati al Corso di Laurea in Lingue e Letterature Straniere e Tecniche della Mediazione Linguistica del nostro Ateneo, trascorreranno un periodo di studio di 24 mesi proprio in Russia. Grazie all’interessamento del Consolato Generale della Federazione Russa a Palermo e del Console Vladimir Korotkov, i due studenti – seguiti dalla prof.ssa Tatiana Ostakhova dell’Università di Messina – sono stati selezionati per la fruizione di una borsa di studio finanziata dalla Federazione Russa tramite l’Istituto della Cultura Russa a Roma.

Fra qualche settimana, Massimiliano e Magdalena cominceranno a seguire i corsi della laurea specialistica a Novosibirs, dove alloggeranno nella Casa dello Studente. Sarà un’esperienza affascinante, attraverso la quale i due ragazzi avranno l’opportunità di affinare le proprie conoscenze linguistiche.

«Lo scorso giugno, il Consolato Generale della Federazione Russa a Palermo ci ha informati di questa opportunità – spiega Massimiliano, 22 anni – e ci siamo attivati subito per mandare la necessaria documentazione al Ministero dell’Istruzione a Mosca. È un sogno che si realizza, quello di continuare a studiare la lingua in Russia. Sarà una realtà diversa rispetto alla mia, è normale perciò che ci siano timori così come delle aspettative. All’Università di Messina siamo stati ben seguiti dai nostri docenti e adesso avremo la possibilità di entrare a contatto con la vita di un altro Paese». Dove, oltre allo studio, i due ragazzi cercheranno di trovare qualche forma occupazionale: «Ci sarà la possibilità di lavorare all’interno dell’Università. Se volessimo cercare qualcosa fuori, però, avremo bisogno di un permesso ufficiale».

Aspettative e sogni anche per Magdalena: «La paura c’è sempre, è normale, ma penso che questa che mi si prospetta sia una grande possibilità per migliorare il russo, soprattutto parlato. La lingua russa mi è sempre piaciuta, sin da bambina, ma ho cominciato a studiarla solo all’Università di Messina. Il futuro? Mi piacerebbe lavorare nel settore del turismo, è il mio sogno».

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