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Servizi socio-sanitari: la Cisl denuncia i ritardi nella programmazione dei fondi

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cislmessina«Ancora una volta dobbiamo registrare il totale immobilismo dei Distretti socio-sanitari della provincia di Messina in merito alla programmazione triennale 2013/2015 dei fondi della Legge 328/2000, somme erogate tramite la Regione Siciliana destinate ad assicurare i servizi socio-sanitari». La Cisl e le Federazioni dei Pensionati e del Pubblico Impiego denunciano i gravi ritardi dei Comuni capofila (Messina, Barcellona, Milazzo, Lipari, Mistretta, Patti, S. Agata Militello e Taormina) nell’attuazione della nota dell’Assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali, diramata lo scorso 17 gennaio. «Su otto Distretti della provincia di Messina — affermano Tonino Genovese, Bruno Zecchetto e Calogero Emanuele dopo aver analizzato i dati prodotti da uno specifico studio della Cisl — solo quello di Patti ha proceduto, lo scorso 6 aprile, a indire la prima Conferenza di servizio che di fatto dà avvio all’iter procedurale che porterà alla nuova programmazione con la stesura del Piano di Zona 2013-2015». La Cisl ha, quindi, inviato a tutti i Comuni capofila dei Distretti socio-sanitari della provincia di Messina la richiesta a dare seguito a quanto disposto dalla direttiva regionale per evitare che «come per le passate triennalità, si accumulino ritardi e si verifichi un utilizzo distorto delle risorse. Un allarme necessario sulla programmazione — spiegano i sindacalisti — anche in considerazione che la stessa direttiva evidenzia come le risorse disponibili saranno fortemente decurtate rispetto al passato». «È necessario — aggiungono Genovese, Zecchetto ed Emanuele — che si proceda con urgenza alla convocazione di tutti gli attori coinvolti per dare vita a una programmazione seria e coerente, articolata e diversificata in grado di dare risposte alle reali esigenze dell’utenza. L’avvio della programmazione nei tempi indicati, infatti, consentirà di garantire i servizi alle fasce deboli e di dare certezza per l’occupazione di lavoratrici e lavoratori del settore sociale che vengono spesso impiegati con forme precarie e discontinue». Per la Cisl, infatti, l’esperienza registrata in questi giorni in merito alle proroghe dei sevizi sociali riguardanti il Comune di Messina, impone una profonda riflessione che deve richiamare alla responsabilità le Amministrazioni comunali, le aziende sanitarie, il terzo settore e le parti sociali ed evitare di assistere a una diminuzione sia dei livelli essenziali di assistenza sia dei livelli occupazionali.

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