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Prefettura. Sit-in dei lavoratori della formazione professionale da mesi senza stipendio

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formazioneprofessionaleUn sit-in dei lavoratori della formazione professionale organizzato da Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola si è tenuto questa mattina dalle 10.00 alle 13.00 davanti alla Prefettura. A margine dell’iniziativa, contemporanea in tutte le prefetture dell’isola, i lavoratori hanno consegnato al Prefetto un documento da inoltrare al Presidente della Regione Sicilia.

«Il sistema regionale della formazione professionale in Sicilia è al collasso. Il governo afferma di volere garantire i lavoratori e l’utenza, ma nei fatti il sistema rimane bloccato e le procedure sono ferme per responsabilità dell’Amministrazione. Nonostante i ripetuti impegni assunti dal presidente Crocetta, i lavoratori continuano a vivere in situazioni paradossali: non percepiscono il salario e sono ridotti al limite dell’indigenza pur prestando regolare servizio nei centri per l’impiego, negli istituti professionali per le attività di orientamento e nei corsi di formazione professionale per gli adulti e per i minori in obbligo scolastico».

La vertenza dei lavoratori della formazione professionale per la riforma organica del sistema regionale si basa sui seguenti punti: sblocco immediato delle procedure di finanziamento che devono consentire la retribuzione di tutti i lavoratori di ogni filiera (Oif, Formazione, Sportelli); apertura di tavoli permanenti di confronto sulle emergenze e sul futuro delle tre filiere.

Graziamaria Pistorino, Segretario Genenerale della Flc Cgil di Messina, dichiara: «Il settore della formazione professionale dovrebbe essere considerato strategico per lo sviluppo della regione ed invece il governo siciliano lo vuole smantellare, mostrando incapacità strategica per la progettualità economica della nostra terra! I minori che durante l’obbligo scolastico scelgono la strada della formazione professionale, ma anche i lavoratori, che perduta l’occupazione, intendono riqualificare se stessi per investire in sviluppo, hanno bisogno di una progettualità regionale con idee chiare e concrete. Ad oggi l’offerta formativa ha tenuto solo grazie alla “buona volontà” dei lavoratori che pur umiliati nei diritti hanno continuato e continuano a prestare la propria attività lavorativa. Il progetto di risanamento della F.P. in Sicilia per decenni è stato decantato ed invocato ma ad oggi questo governo non lo ha ancora illustrato nella sua totalità. Il Presidente Crocetta è chiamato a scelte concrete, urgenti per la riforma di questo settore: non solo i lavoratori, ma tutti i Siciliani, lo chiedono!».

Salvatore Musolino, Coordinatore provinciale Cisl Scuola Fp ha detto: «Basta con gli annunci e i proclami, si passi ai fatti, la situazione drammatica lo impone! L’immobilismo amministrativo ha provocato disagi notevoli per i lavoratori che da molti mesi ormai non percepiscono lo stipendio e a tutt’oggi non intravedono soluzioni concrete e definitive. Il Presidente Crocetta deve chiedere al governo centrale una task force ministeriale per la gestione del f.s.e. dell’assessorato alla formazione così come già fatto per il Fesr all’assessorato attività produttive».

Lidia Musarra, Responsabile Provinciale dipartimento Fp Uil Scuola di Messina, ha affermato: «I lavoratori della formazione professionale, svolgono un servizio utile alla Sicilia e ai siciliani, e perciò esigono il dovuto rispetto, non elemosinano ma rivendicano il giusto. L’insostenibilità della condizione di migliaia di lavoratori senza retribuzioni da mesi e il rischio che lo stato di indigenza di molti,  possa generare atti inconsulti, diventa sempre più reale. Non è più possibile gestire le emergenze!

Con i proclami del Governo non si risolvono i problemi, ci vogliono atti giuridicamente vincolanti, che consentono di sbloccare i finanziamenti e far riappropriare ciascun lavoratore della serenità perduta. È assolutamente necessario  l’avvio di una riforma organica basata sulle certezze e le garanzie occupazionali.

L’eccessivo tempo trascorso invano fino ad oggi, non consente altro ritardo; si intraprendano subito le procedure per garantire la continuità lavorativa di tutti e si faccia il necessario affinché vengano revocati immediatamente i licenziamenti già avviati e quelli in corso d’opera».

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