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Personale Ato 3 all’Amam. I sindacati ad Accorinti: «Valutare con attenzione i trasferimenti»

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amamI segretari di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil scrivono al sindaco Renato Accorinti in merito ai trasferimenti del personale dell’Ato 3 all’Amam.

«Apprendiamo, purtroppo dalla stampa, che l’Amministrazione comunale ha deciso di trasferire alla partecipata Amam un numero imprecisato di lavoratori, oggi in forza all’Ato 3 rifiuti. Riallocare il personale di una società in liquidazione è un obiettivo importante e condivisibile, ma non si può non tener contro che nella società dove questi saranno impiegati, altri lavoratori attendono da tempo di essere giustamente inquadrati secondo le effettive mansioni che da tempo svolgono».

«L’Amam ─ prosegue la nota ─, è una società che svolge uno dei servizi fondamentali e strategici per il comune di Messina. Non presenta alcun deficit di bilancio e tra consulenze ed esternalizzazioni, si è   retta, e si regge ancora oggi, solo grazie agli sforzi dell’esiguo personale   rimasto, che nel tempo si è dovuto adattare a svolgere mansioni e superiori a quelle per il quale è inquadrato e retribuito. Sarebbe stato giusto, oltreché legittimo, salvaguardare l’ente, risparmiandolo da un inutile quanto oneroso  contenzioso, procedendo nel riconoscere ai lavoratori le mansioni che ogni giorno svolgono. Una logica conseguenza e un passo obbligato che però i vertici dell’Amam hanno continuamente ostacolato, anche grazie ai silenzi che l’amministrazione comunale ha ostentato sulla vicenda».

«È incomprensibile ─ dichiarano i sindacati ─, oltreché ingiustificabile, che nelle società partecipate del Comune di Messina, gli amministratori siano liberi di applicare regole differenti. Che mentre cioè all’Atm si stili un regolamento ad hoc e si proceda legittimante negli avanzamenti di carriera secondo le oggettive necessità dell’organico, all’Amam questa   possibilità venga negata, costringendo il personale a rivolgersi al giudice per far valere i propri diritti. Sarebbe stato opportuno che l’amministrazione comunale indicasse per tempo, agli amministratori che nomina degli enti, regole comuni di comportamento, così come sarebbe stato logico intervenire nei confronti dei vertici Amam e, non di meno, informare prima il sindacato sui trasferimenti di personale che si intende attuare».

«Affinché questa situazione non diventi ingestibile e, soprattutto, per non mortificare i diritti e le giuste aspettative di ogni lavoratore» i sindacati chiedono che si risolva il problema creato all’Amam «prima di procedere a qualsiasi trasferimento».                                                                                                             

       

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