Ordinanza ospedale Piemonte. I sindacati: “Atto giusto. Adesso valutare le soluzioni”

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Ieri mattina è stata emessa dal sindaco, Renato Accorinti, l’ordinanza che, di fatto ferma la chiusura del Piemonte, annunciata dal manager Michele Vullo, oggi le reazioni sindacali.

“Siamo soddisfatti – affermano Pippo Calapai, segretario generale della Uil-Fpl di Messina e Mario Macrì, responsabile provinciale area medica Uil-Fpl – perché il sindaco ha accolto il nostro invito ad intraprendere l’unica strada possibile per impedire, almeno per ora, la chiusura del Pronto soccorso e dei reparti di emergenza-urgenza adesso collegati. La battaglia del nostro sindacato e del Comitato ‘Salvare l’Ospedale Piemonte ha dato quindi i frutti sperati. Ma non dobbiamo assolutamente abbassare la guardia perché Vullo ha già manifestando attraverso la stampa l’intenzione di ricorre al Tar”.

“Si tratta dell’ennesima dimostrazione – ha concluso Calapai – di come la mission del direttore
generale del Papardo-Piemonte, sia proprio quella di chiudere la struttura di viale Europa. Infine, apprendiamo con soddisfazione della firma del ministro Lorenzin apposta alla nota inviata all’assessore Baldo Gucciardi con cui esprime parere favorevole alla fusione col Neurolesi, ma questo non ci mette al riparo dal rischio chiusura del Pronto soccorso. Il popolo messinese dovrà
fare la sua parte partecipando alla manifestazione di giovedì”.

Prende parola a riguardo anche la Cisl, che afferma:“Avevamo evidenziato come fosse necessario fermare le macchine ed evitare una ingiusta operazione dismissiva”.

“Restiamo convinti che prima di operare qualsivoglia decisione bisogna avere certezza delle soluzioni possibili, sapendo che come indica la legge Balduzzi la definizione della riconversione e del riordino dell’intero sistema Sanità indica la data ultima del 31 dicembre 2016”.

“Adesso – sostiene il sindacato – bisogna al più presto riunire tutti gli attori interessati per trovare una soluzione che consenta il mantenimento del servizio ai cittadini e alla comunità”.

(222)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.