Provincia. Si risparmia: lavoratori in pensione. Il penso-positivo dei sindacati

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Si è tenuta oggi, alla Provincia Regionale di Messina, la riunione di concertazione sulla proposta di dichiarazione di eccedenza di personale per motivi economici.
Il commissario della Provincia, Filippo Romano, ha comunicato la grave situazione economica in cui versa l’ente con una richiesta di restituzione di 6 milioni di euro da parte dello Stato che impedisce di fatto alla Provincia, non solo a quella di Messina ma a tutte le province siciliane, di chiudere il bilancio 2015 con il rischio di dichiarazione di dissesto.
Scrive la segreteria di Fp Cgil: “Il commissario Romano comunica provocatoriamente che nel caso di dissesto tutte le Province siciliane lo faranno contemporaneamente”.
“I dati contabili sono da brivido”, lo dice il segretario generale Fp Cgil,Clara Crocè.

“Si teme fortemente per il regolare pagamento degli stipendi e la Fp Cgil – continua Crocè – chiede che ogni intervento sia da porre in essere per evitare questo rischio”.

La segreteria Fp Cgil chiarisce: “Il fallimento delle politiche del Governo nazionale e regionale sulle Province sono sotto gli occhi di tutti. Saranno dichiarate dalla Provincia Regionale di Messina circa 70 eccedenze personale che dovrebbe essere collocato in quiescenza entro il 31.12.16 per alleggerire le casse dell’ente”.
“La Fp Cgil apprezza l’operato della gestione commissariale – conclude Crocè – ma ritiene che i tempi non siano più idonei per tergiversare e invita l’Amministrazione a procedere con speditezza sulla definizione di tutti gli atti necessari per mettere in sicurezza i lavoratori di ruolo e il personale contrattista”.

Il tavolo di delegazione ha visto seduta la nuova rappresentanza sindacale unitaria della Cisl composta da Coledi, Magno, Pinzone, Mafale e Lentini.

“Abbiamo affermato al tavolo – dichiara Calogero Emanuele, segretario generale della Cisl Fp – che la procedura va ponderata e ragionata, valutando tutti i possibili sviluppi per evitare svantaggio al personale che andrà in pensione, ma soprattutto per quello che resta un servizio. È stato ribadito che, per via di tale procedura, non bisogna compromettere i percorsi che devono portare alla proroga dei contratti del personale precario in scadenza a giugno 2015 per essere allineati agli altri precari degli enti locali siciliani”.

“Naturalmente – conclude Emanuele – questo è solo l’avvio, ma seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione anche in correlazione all’approvazione della legge sulle nuove provincie siciliane”.

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