Casa Serena e Servizi Sociali. Attacco Cisl a Santisi: “Come chi c’era prima”

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“Come quelli che c’erano prima”. Calogero Emanuele e Bruno Zecchetto, segretari generali della Cisl Funzione Pubblica e della Fnp Cisl di Messina, commentano così il percorso tracciato dall’assessore comunale Nina Santisi, che ha annunciato sommariamente la rivoluzione del sistema dei Servizi Sociali ripensando Casa Serena come “un sistema abitativo che sia alternativo alla struttura rigida e standardizzata della casa di riposo”.

Una dichiarazione che non convince i sindacalisti cislini. “Vorremmo sapere – continuano Emanuele e Zecchetto – cosa si nasconde dietro, anche alla luce delle ultime preoccupanti notizie che vogliono presto chiusa la struttura di Casa Serena. Stesso copione di chi l’ha preceduta dimenticando quanto costruito nel tempo, dal 2013 ad oggi, per evitare proprio la chiusura di un simbolo per la città”.

Ma la preoccupazione della Cisl Funzione Pubblica e della Fnp Cisl non si ferma solo a Casa Serena, Calogero Emanuele e Bruno Zecchetto infatti sottolineano come “le condizioni di Cag, asili nido, trasporto disabili e servizi di assistenza domiciliare anziani e disabili obbligano ad aprire quel famoso tavolo di confronto annunciato e mai istituito. L’assessore Santisi – attaccano Calogero Emanuele e Bruno Zecchetto – si ostina a tenere in piedi un sistema di gestione che procura solo disservizi, precarietà e sperpero di risorse che, programmate in maniera oculata, potrebbero consentire una copertura migliore a livello quantitativo e qualitativo”.

Una stoccata, Calogero Emanuele la riserva all’assessore Santisi sull’incontro avvenuto con la Consulta Comunale delle Organizzazioni Sociali. “Certamente è proficuo un confronto con la Consulta – sottolinea Emanuele – ma non comprendiamo perché l’assessore, sin dal suo insediamento, al di fuori di un incontro di saluto, non abbia mai accettato alcun confronto con i sindacati della Funzione Pubblica. Purtroppo, si continua sulla strada della precarietà e dell’emergenza, assistendo a ritardi nei pagamenti ai lavoratori, ad affidamenti frastagliati e ad un sistema che non risponde alle esigenze del territorio e dei cittadini”.

 

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