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Carenza Vigili Urbani. Precari ad Accorinti: “Perché non possiamo lavorare a tempo pieno?”

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E’ indirizzata al sindaco, Renato Accorinti, ai vertici di Palazzo Zanca e al comandante della Polizia Municipale pro-tempore, Calogero Ferlisi, la missiva con cui il coordinatore provinciale del Csa Regioni Autonomie Locali, Pietro Fotia,  chiede con urgenza un incontro “per capire le giustificazioni che impediscono l’integrazione oraria al personale precario che opera nel Corpo di Polizia Municipale, andando invece alla ricerca di soluzioni sicuramente non consentite dalla vigente normativa”.

“Si vuol rammentare, a chi legge – scrive Fotia -, che i precari sono transitati nel Corpo di Polizia Municipale, con l’impegno formalmente assunto dalla Giunta Municipale, di effettuare un servizio “full time”, sicuramente per la necessità di personale, che garantisse a tempo pieno i compiti di Polizia Municipale”.

“Con l’avvento di questa amministrazione – continua -, l’impegno contrattuale dell’orario a tempo pieno, è stato mantenuto solo per pochi mesi, evidentemente, non reputando con i fatti, ciò che a parole,viene “strombazzato” ovunque, la necessità di vigili urbani”.

Inoltre il coordinatore provinciale puntualizza: “Sempre per un chiaro quadro della vicenda, si specifica, che il Ccnl, prevede che i dipendenti con contratto “part time”, che per più di 6 mesi hanno svolto ore aggiuntive, hanno diritto a chiedere il consolidamento orario delle ore svolte in più, l’Aran conferma ciò, confermato il tutto dai giudicati della magistratura. Orbene – chiarisce -, i lavoratori, consci del proprio diritto, hanno richiesto all’amministrazione il riconoscimento del consolidamento orario previsto dal Ccnl. Ebbene l’amministrazione, che si dice paladina dei diritti dei lavoratori (ovviamente solo quelli da loro riconosciuti tali), che ha fatto ogni genere di forzatura per i lavoratori ex Feluca, risponde picche, fregandosene allegramente della città, sempre più in preda al caos, e dei lavoratori che per il riconoscimento di un diritto contrattualmente sancito hanno dovuto adire il Giudice del lavoro”.

“Nel caso in cui, non si provvedesse al più presto ad incontrare questa organizzazione sindacale, con una delegazione di lavoratori – conclude Fotia -, si preannuncia, che verrà proclamato lo stato di agitazione, e nel caso si tentasse di porre in essere soluzioni non conformi alle regola, la richiesta d’intervento all’Autorità Giudiziaria, sarà immediato e conseguenziale”.

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