Lipari piange, non le conseguenze di un’alluvione, ma quelle di un effetto mediatico. Lo sfogo del presidente degli albergatori, Del Bono

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Christian Del Bono“I veri danni alle strutture turistiche li hanno provocati i media, trasmettendo immagini di un’isola devastata dall’alluvione. In realtà era solo un acquazzone”. A dirlo, Christian Del Bono, presidente dell’associazione albergatori delle Eolie, che definisce “acquazzone” la precipitazione temporalesca che si è abbattuta su Lipari lo scorso 15 settembre. “Soltanto due ore di pioggia, niente di più. Il giorno dopo splendeva il sole su un’isola già ripulita da fango e detriti – aggiunge Del Bono – danni, sì, alle strade, ma solo a quelle. Non alle case, agli alberghi.”

In pratica, il presidente degli albergatori, attribuisce ai media, specie quelli nazionali, la diffusione di una notizia “gonfiata” ad effetto mediatico. “Notizia che – dice – ha spaventato i turisti in arrivo e li ha dirottati in altre località. Lipari è tornata ad essere quella di sempre dopo appena 24 ore, anzi – scherza – per alcuni versi “meglio” di prima. Una stradina, prima sporca, nel dopo-pioggia, appariva pulita”.

E le disdette delle prenotazioni da parte dei turisti, che danno economico hanno determinato? “Impossibile, al momento, stabilirlo – dice Del Bono – visto che molti degli ospiti che attendevamo non si sono presi neanche la briga di disdire. Abbiamo passato gli ultimi tre giorni a tentare di convincere chi, invece, telefonava per annullare la prenotazione. Tre giorni a dire che a Lipari splendeva il sole. Qualcuno ha confermato l’arrivo. Altri no” .

 

 

 

 

 

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