“Ma tuttu stu buddellu pi un mossu i gara?” Sì, se questo significa che anche Messina ce la può fare

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“Ma tuttu stu buddellu pi un mossu i gara?” Esclamava ieri un messinese di mezza età, probabilmente infastidito dai provvedimenti viari che il Giro d’Italia ha comportato. Evidentemente, lo spirito sportivo non aleggia in questo nostro concittadino e quindi tra uno sbuffo e un’imprecazione, ieri si chiedeva quale fosse l’utilità di questa competizione. L’importanza della manifestazione dal punto di vista sportivo non si discute, ci mancherebbe altro. Specialmente quest’anno in cui Messina gioca in casa vista la presenza di Vincenzo Nibali.

E’ indubbio il ritorno d’immagine che la città, puntualmente tirata a lucido nelle sue vie che ospiteranno i ciclisti, ne ricaverà. Ma proviamo a rispondere al tutt’altro che nobile interrogativo del signore sopracitato, cercando di analizzare la questione da un altro punto di vista: quello della vivibilità.

Questa mattina ho provato personalmente l'”ebbrezza” di transitare in una via La Farina libera da auto in doppia fila, ambulanti e rifiuti. E l’ho fatto godendomi il lusso di poter tenere gli occhi fissi su chi mi precedeva, senza dovermi cimentare in improbabili movimenti oculari per non finire con le ruote su una buca ed evitare allo stesso tempo di tamponare o investire un pedone. L’asfalto, infatti, era appena stato rifatto, liscio come l’olio, di un nero che quasi luccicava. E ho raggiunto la mia destinazione in pochi minuti, il traffico, infatti, era quasi del tutto azzerato.

E come via La Farina anche le altre strade del Giro sono state interessate da un veloce quanto efficace restyling. Ad esempio ho stentato a riconoscere Viale Europa, così ordinato e pulito non lo avevo mai visto. Lo stesso discorso vale per la Cesare Battisti, Garibaldi e Tommaso Cannizzaro o per le arterie che collegano il centro con la periferia sud. Zone fortunate, direbbe qualcuno, visto che gli interventi di bonifica non riguarderanno altri quartieri da cui le biciclette resteranno ben lontane.

Ma basta fermarsi un attimo a pensare per farsi prendere  dalla sconforto. Qualsiasi individuo dotato di medie capacità logiche che abita la nostra città non può che sentirsi preso in giro nel vedere il centro di Messina così bello, curato e accogliente. Non può non provare un senso di rabbia nel vedere decine di vigili urbani in azione, operatori ecologici, operai e carri attrezzi. Cosa analoga era successa nel 2011, ultima volta in cui il Giro d’Italia è passato da qui oppure con l’arrivo di Matteo Renzi lo scorso ottobre.

E allora anche a Messina è possibile completare lavori in tempi ragionevoli, anche a Messina è possibile far rispettare le regole ed eventualmente multare chi le trasgredisce. Volere è potere, si dice. E quindi non si può che arrivare ad una conclusione: c’è chi evidentemente non “vuole” che tale normalità permanga gli altri giorni, tutto l’anno. Ecco spiegato il senso del Giro al nostro amico citato all’inizio: è servito a farci apprezzare una realtà parallela non troppo lontana dalle nostre possibilità, ma evidentemente troppo faticosa da mantenere 365 giorni l’anno. Ecco perché non possiamo che provare indignazione sapendo che da domani tutto tornerà come prima.

Andrea Castorina

 

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  1. Non diamo la colpa solo all’amministrazione! Il messinese è sporco, incivile e maleducato.
    È quello che ti dice di farti gli affari tuoi se gli fai notare che sta buttando la spazzatura fuori orario, è quello che ti suona con il clacson ancor prima scatti il verde, è quello che ti dice ” e bonu annai a pigghiari un cafè o bar” se sei infastidito dal fatto che il caro “signore” ha lasciato la macchina in doppia fila bloccando la tua macchina. È facile dare tutta la colpa al sindaco senza fare un mea culpa, senza pensare: io, cittadino, cosa posso fare per rendere questa città più vivibile?
    Se noi veramente amassimo questa città, ci porremmo delle domande, ma soprattutto avremmo avuto comportamenti più civili e rispettosi.
    Dal mio punto di vista, di una ragazza messinese, che vive a Messina, è questo che manca a questa città, Amore e Rispetto, a prescindere dalla buona o cattiva amministrazione.

  2. cara Roberta come non essere d accordo con te……

  3. Questo è risaputo da tempo.
    Ma il problema è che il messinese è la contraddizione di se stesso. Non prenderá mai coscienza che anziché pretendere civiltà e rispetto delle regole da parte dei suoi concittadini , deve essere lui a dover cambiare, se tiene al cambiamento. E che si finisca con questo dover puntare sempre il dito sugli altri ( chi amministra) La gente a messina e ‘nzivata, lorda, fetente soprattutto (che puzza proprio), maleducata, incivile, irrispettossa , 0 senzo civico e di rispetto di ogni qualsiasi norma; dal codice stradale a quello etico, morale e civile. Anch’io di premura passo ogni tanto col rosso, ma stando molto attento a non fare male agli altri La prima cosa da dire è “mi scusi” !!! e non “banniare” (uso Napoli) con rispetto per i napoletani.
    Siamo infine il riflesso della “capitale italiana” dell ultimo schifo;…siamo 105 su 110 ( su scala nazionale) già da un paio d’anni.(ci superano crotone, enna, Ragusa e Catanzaro se non ricordo male)
    Io personalmente cambio, da messinese di 28 anni, Legato alla mia terra, con tanto di contributi (economici anche).
    Mi sento di andare via.

  4. Condivido pienamente !!! Il troppo e troppo, paura x i giovani !!!

  5. Il messinese non cambierà mai , per lui e ‘il “sindaco”che gli deve pulire davanti casa,per dirne un’altra nessuno controlla gli operatori ecologici , gli ambulanti, ecc , ma è anche vero che sono tanti i vigili imboscati negli uffici o a “Palazzo”per patologie strane!!!

  6. E’ proprio così…..
    abito in centro a due passi dalla passeggiata a mare e ogni volta che ci vado mi prende lo sconforto.
    I cestini dei rifiuti stracolmi di bottiglie di birra e residui di cibo (focaccia in primis) non svuotati per giorni e giorni; cumuli di spazzatura depositati dove una volta c’erano i cassonetti; ah i cassonetti che quando esistono sono nella migliore delle ipotesi senza coperchi ed ammaccati all’inverosimile.

    Non credo che sia totalmente colpa del Messinese “medio” ma se non esistono d’altra parte i vigili urbani che facciano rispettare il “decoro ambientale” è proprio perchè sono loro i primi “indecorosi” che non si fanno rispettare anzi spesso sono presi di mira con qualche gavettone di ferragostana memoria nella migliore delle ipotesi

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