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La legge non strumentalizzi il disabile “vero” ma si attivi per quello “falso”

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disabiliLe disquisizioni a ruota libera che da più parti investono in questi giorni il delicato problema della circolazione veicolare dei disabili ed il loro diritto agli stalli di sosta riservata, prescindono a mio avviso da un dato inconfutabile: la normativa. Purtroppo, questa è articolata sul riconoscimento sanitario – operato da una struttura pubblica a ciò deputata dalla legge – e dunque giuridico del soggetto disabile. La questione della strumentalizzazione della legge è vecchia di almeno 30 anni. Dei falsi invalidi e della profittazione dello stato presunto o reale del disabile fece scalpore a metà degli anni Settanta un caso giudiziario di cui s’interessò anche la stampa nazionale. Storia vecchia, ma dunque non è chi non veda come, da un principio sancito dalla legge, ci sia gente che vuole pescare nel torbido, piccandosi addirittura di voler regolarizzare un diritto soggettivo del disabile conclamato da adeguata certificazione, alla stregua del supposto falso e dunque da regolarizzare; non già il diritto soggettivo ed inconfutabile del disabile, quanto soprattutto evitarne la strumentalizzazione. Ed è talmente diabolica la perversione nell’intento che, invece di un regolare e trasparente regolamento, ci si arrampica sugli specchi del sospetto consapevoli forse – come sapranno coloro che ne sono adusi – che fatta la legge si trova l’inganno. A costoro è inutile dunque spiegare – giacchè non gli arriva l’intelligenza e la cultura – che non è il disabile a dover provare il proprio impedimento psicofisico (che lo sottopone ad adattamenti del veicolo ed a prescrizioni annotate sulla patente speciale, conditio sine qua non anche per l’acquisto di un’automobile), ma è obbligo dell’ente pubblico prendere atto di una condizione soggettiva senza la quale il problema non si porrebbe. Non si meni dunque il can per l’aia con supposte necessità di ulteriori periodici controlli sanitari. Giacchè se il disabile è tale basta la doppia certificazione a provarlo: quella che lo ha dichiarato disabile per il riscontro delle menomazioni accertate e quella della speciale commissione medica per le patenti di guida, di cui fa parte anche il direttore della Motorizzazione civile, che certo non rischia la galera ed il posto per nessuno.

Lorenzo Ferrigno

 

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